Sentito anche l'ing.Torresan, consulente di Anas uscito di scena dopo aver patteggiato

Lo scorso 3 giugno aveva definito la propria posizione, patteggiando la pena. Quest'oggi l'ingegner Roberto Torresan è stato ascoltato in qualità di testimone assistito, nell'ambito del procedimento penale volto ad accertare le eventuali responsabilità penali in merito al crollo del ponte di Annone, avvenuto il 28 ottobre 2016.
Classe 1963 e ingegnere libero professionista - più precisamente strutturista - dal 1990, Torresan ha lavorato per Anas, che negli anni scorsi gli aveva affidato la progettazione di interventi di manutenzione straordinaria su alcuni cavalcavia e sottopassi della SS36. In contatto dall'agosto 2013 con un dirigente all'epoca dei fatti in servizio presso la società, con il trasferimento di quest'ultimo il suo referente era stato successivamente l'ingegner Giovanni Salvatore con il suo staff di collaboratori.

Il ponte di Annone come appariva prima del crollo

Come ha chiarito rispondendo alle domande postegli dal pubblico ministero Piero Basilone - il procuratore facente funzioni che stamani ha sostituito in udienza il collega Andrea Figoni - fra i quattro ponti che avrebbe dovuto monitorare, non rientrava inizialmente quello di Annone, che si è aggiunto in seconda battuta. Non si trattava di un'indagine strutturale; il professionista doveva invece valutare lo stato di degrado superficiale della struttura e proporre eventuali soluzioni migliorative.
Da quanto è emerso Torresan eseguì alcuni sopralluoghi occupandosi di ispezioni visive e rilievi geometrici, visionando lo stato delle superfici esterne e il grado di usura delle stesse, proponendo poi delle soluzioni idonee da attuare tecniche differenti a seconda delle condizioni emerse. Vi erano infatti delle parti che andavano trattate in maniera diversa da altre. Non si è invece occupato - come ha chiarito a più riprese - delle questioni connesse alla staticità del manufatto.
Una volta completata la progettazione e consegnata ad Anas, l'ingegner Torresan nulla ha più saputo del ponte annonese, non essendosi occupato della direzione dei lavori, che peraltro non sarebbero mai stati neppure realizzati.
Un'audizione la sua, piuttosto breve. Essendo un teste assistito - quindi affiancato da un legale, l'avvocato Fausto Moscatelli - coinvolto peraltro in una causa civile pendente presso il tribunale lecchese, le parti non potevano sottoporre al teste quesiti legati al capo di imputazione contestatogli dalla Procura di Lecco, che lo aveva iscritto nel registro degli indagati ravvisando dei presunti profili di responsabilità a suo carico in ordine a quanto accaduto. Il professionista per la pubblica accusa avrebbe infatti attestato l'assenza di problemi senza aver svolto un'analisi sullo stato di fatto.
La scorsa primavera Torresan, pur dichiarandosi estraneo ai fatti, ha raggiunto un accordo con il pubblico ministero per la definizione della pena - nel frattempo passata in giudicato - patteggiando una condanna a un anno e due mesi e uscendo così dal processo dibattimentale in corso.
G. C.
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