''Un villaggio per educare'' contraria al nuovo modello di PEI

E' di questi giorni un'iniziativa promossa dal CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) in merito alla proposta del nuovo modello di PEI (Piano educativo individualizzato), che, nell'intenzione dei proponenti, andrà a modificare l'impianto inclusivo del documento.
L'associazione ellese "Un Villaggio per educare APS", da anni impegnati nella diffusione di una cultura tesa all'inclusione e attenta al mondo della disabilità, ha sottoscritto e intende promuovere l'iniziativa sul territorio, invitando genitori, docenti ed associazioni a sostenere e a far propria l'iniziativa.
"L'associazione  Un Villaggio Per Educare APS nasce come intuizione sabato 10 maggio 2014 in P.za San Pietro, quando migliaia di persone, studenti, genitori, docenti e personale non docente, si sono date appuntamento per festeggiare insieme la giornata "La Chiesa per la Scuola", per poi costituirsi come tale nel luglio 2019, ponendo la propria sede nel comune di Ello e operando a livello della provincia di Lecco e limitrofe" ha detto il presidente Gualtieri Raimondi
Cominesi. "Le parole, pronunciate allora da Papa Francesco, hanno liberato il desiderio che non venissero dimenticate, ma che potessero rappresentare occasione e motivo per una riflessione seria ed approfondita sul ruolo dei genitori e della scuola così come sancito dalla Carta costituzionale, un rapporto che prevede per la scuola un'azione sussidiaria e non sostitutiva a quella della famiglia" ha aggiunto.
Sono queste, dunque, le premesse che hanno spinto un gruppo di genitori e docenti, impegnati nel mondo dell'associazionismo o semplicemente appassionati all'educazione e al bene dei propri figli, a dar vita ad alcuni occasionali incontri con esperti, professionisti e testimoni, che, con il passare del tempo, hanno assunto le caratteristiche di veri e propri cicli di conferenze, a carattere formativo e divulgativo su tematiche educative e formative, rivolte a genitori, docenti ed educatori,  conosciuti come  "Per fare un Bambino ci vuole un Villaggio".
In merito alla nuova proposta del modello PEI i componenti dell'associazione hanno spiegato:
"Cambierà il ruolo della famiglia: non più "componente alla pari", ma componente in forza minoritaria, cambierà la progettazione annuale, più orientata alle autonomie e meno attenta agli apprendimenti formali propri dell'istruzione, cambierà l'orario di frequenza: sarà possibile ricorrere alla riduzione dell'orario scolastico e sarà introdotto l'esonero dall'insegnamento di alcune discipline nella scuola di secondo grado, ma soprattutto subirà un'inversione preoccupante quel processo di integrazione scolastica che, pur con tutti i suoi limiti, ha segnato la storia della scuola italiana degli ultimi 30 anni". "Che cosa possiamo fare? Innanzitutto possiamo esprimere il nostro dissenso e chiedere che si prosegua con l'impostazione inclusiva a tutti nota, introducendo cambiamenti significativi, sicuramente, in tema di: riduzione del numero di alunni per classe, di formazione obbligatoria di tutto il personale docente sui temi dell'inclusione scolastica, tra cui pedagogia e didattica speciale, di formazione obbligatoria del personale dirigente scolastico sui tempi dell'inclusione scolastica, di partecipazione attiva delle famiglie al processo inclusivo, di adozione organizzativa dell'incarico misto o cattedra mista nelle scuole di ogni ordine e grado.
In secondo luogo possiamo, come singoli o come appartenenti a un gruppo o a una pagina Facebook o come associazioni, sottoscrivere il manifesto allegato, inviando una mail a: peicondiviso@gmail.com
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