Casatenovo: la pandemia non ferma il ricordo, un video per commemorare l'eccidio di Valaperta
«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione».
Il sindaco Filippo Galbiati
E’ con questa citazione datata 1955 di Piero Calamandrei, politico, avvocato e accademico italiano della prima metà del Novecento, che si è aperta questa giornata di commemorazione per la frazione di Valaperta: come ogni anno, infatti, si ricordano oggi, anche se in maniera più contenuta a causa della pandemia, i quattro partigiani che sacrificarono la propria vita per un’Italia libera.La storia vuole che negli ultimi mesi del 1945 Gaetano Chiarelli, milite del brigadiere del distaccamento di Missaglia della Guardia nazionale repubblicana, venne inviato a Valaperta per accertamenti sulla reticenza di un Casatese alla chiamata alle armi. Ad accoglierlo, tuttavia, ci fu un gruppo di partigiani capeggiato da Ferrario di Rogoredo e Farina di Casatenovo: gli intimarono di alzare le mani, consegnare le armi e la bicicletta, ma egli rifiutò, e uno di loro, Nazzaro Vitali, gli sparò, uccidendolo. Nei giorni successivi, le forze armate assalirono Valaperta, reclamando il corpo del loro camerata: al tacere degli abitanti della frazione, vengono percosse persone, incendiati fienili, razziate case portando via viveri e biancheria. Si odono spari all’impazzata. A seguito di quasi due mesi di indagini, la colpa dell’uccisione del repubblichino Chiarelli viene attribuita a quattro partigiani: lo stesso Nazzaro Vitali, ventiquattrenne di Bellano; Natale Beretta, venticinquenne di Arcore; il ventiduenne Gabriele Colombo, anch’egli di Arcore, e Mario Villa, ventitreenne di Biassono. Vennero fucilati per rappresaglia il 3 gennaio 1945, senza processo.
VIDEO
Ora, questo drammatico evento viene ricordato come l’eccidio di Valaperta e nella mattinata di oggi, a 76 anni dall’accaduto, la frazione ha voluto ricordare con una doppia commemorazione: da un lato, una Messa con la presenza delle autorità del luogo; dall’altro l’intervento del Comune di Casatenovo tramite un video-documentario realizzato proprio nei luoghi della strage.
Alla messa delle 10 di questa mattina, celebrata proprio a Valaperta dal parroco don Antonio Bonacina e dal diacono Gabriele, erano presenti il sindaco Filippo Galbiati con gli assessori Marta Comi e Gaetano Caldirola nonchè i consiglieri Enrica Baio e Francesco Sironi, Marco Pellegrini e Christian Perego. Schierati anche i Carabinieri, con il maresciallo Christian Cucciniello a capo della Caserma del paese, i vigili e gli alpini. Tutti riuniti nel ricordo di chi, come dice la lapide commemorativa sulla strada per Lomagna, “donò la propria giovinezza perché il sacrificio fosse seme di amore fraterno per le genti riconquistate alla libertà.”.E proprio alla fine della funzione è stato trasmesso, in première alle 11, il video di cui sopra: realizzato dal casatese Giovanni Pennati con voce di Maria Galbusera, raccoglie preziosissime testimonianze del nostro territorio, come quelle di Carla Sala, Giuseppina Pirovano, Rosa Manzoni e Giuseppe Cantù, che hanno raccontato il terribile evento grazie ai loro ricordi, e le unisce alla partecipazione istituzionale e religiosa.
Rosa Manzoni. Sotto Carla Sala
Giuseppe Cantù. Sotto Giuseppina Pirovano
La benedizione da parte di don Antonio
Anna Lanzi
G.G.