Missaglia: insultò i militari, danneggiando poi l'auto di servizio. Condannato a 9 mesi

Il vice procuratore onorario Mattia Mascaro aveva chiesto - per conto della Procura - la condanna dell'imputato a due anni, senza il beneficio della pena sospesa. La sentenza disposta dal presidente della sezione penale del tribunale lecchese Enrico Manzi, è stata invece più mite: nove mesi, oltre al pagamento delle spese processuali, nei confronti di M.M, il 49enne chiamato a rispondere dei reati di danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

L'intersezione tra Via Puccini e Via Rossini, dove si era verificato l'episodio

Stamani l'istruttoria dibattimentale è entrata nel vivo, con l'audizione di due testimoni che hanno ricostruito in sintesi quella sera d'autunno di due anni e qualche mese fa, quando i carabinieri erano intervenuti a Missaglia, località Bariano, a causa di un soggetto che dopo essere rimasto coinvolto in un sinistro stradale, aveva dato in escandescenza, sferrando un pugno all'indirizzo della macchina di servizio dei militari e costringendo uno dei due a ricorrere alle cure ospedaliere, per fortuna senza gravi conseguenze.
A ripercorrere in sintesi quegli attimi di estrema agitazione, è stato uno dei due operanti della stazione di Casatenovo impegnato il 17 ottobre 2018 in un servizio perlustrativo insieme al collega. Portatisi nei pressi del bar Cerenguito, tra Via Puccini e Via Rossini, su disposizione della centrale operativa, l'attenzione dei militari era stata attirata da una Volkswagen Golf finita contro la recinzione di una proprietà privata.
Dopo essere sceso dall'abitacolo della propria auto il conducente - avvicinato dalle forze dell'ordine che stavano cercando di capire cosa gli fosse accaduto - si era sdraiato sul cofano dell'auto di servizio, inveendo successivamente all'indirizzo dei due militari con epiteti ben poco lusinghieri. Un inizio burrascoso, al quale aveva fatto seguito una breve tregua, e poi ancora uno scatto di nervi, culminato con i danni cagionati al veicolo dell'Arma. In attesa dell'intervento dei sanitari del 118, chiamati per prestare soccorso all'uomo che nello sferrare il pugno al fanale aveva riportato anche una lesione alla mano, mentre cercava di tranquillizzarlo, uno dei due carabinieri in servizio aveva riportato un trauma al gomito, con il successivo passaggio in pronto soccorso per le cure del caso e una prognosi finale di qualche giorno, necessari a rimettere in sesto l'arto prima di poter tornare operativo.
Una sintesi dei fatti, quella fornita dall'operante escusso stamani in Aula, confermata dalle dichiarazioni di un testimone che quella sera si trovava all'interno del bar Cerenguito e aveva assistito alla scena. Il rumore di un'auto in transito aveva infatti richiamato l'attenzione di alcuni avventori che avevano poi notato la vettura con una gomma a terra svoltare in Via Rossini e finire contro un'abitazione, schivando di poco una donna a piedi che stava camminando con il proprio cagnolino. Da lì la decisione di allertare il 112, chiedendo l'intervento dei militari.
Chiusa l'istruttoria, il giudice ha poi aperto la discussione, con la richiesta di una condanna a due anni avanzata dal pubblico ministero e la difesa che si è invece battuta per l'assoluzione o in subordine, per il minimo della pena. Nove mesi oltre al pagamento delle spese processuali, la decisione del presidente Manzi.
G. C.
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