Missaglia: dolore ai funerali di Paolo Ratti. Il feretro portato in spalla dagli amici

La basilica di San Vittore non è riuscita a contenere i tanti fedeli accorsi questa mattina per dare l'estremo saluto a Paolo Ratti, volontario della Pallavolo Missaglia spentosi nelle scorse ore a 53 anni a seguito di una grave malattia che non gli ha lasciato scampo.

L'uscita del feretro dalla basilica di San Vittore

Stante i protocolli anti Covid da rispettare, un buon numero di fedeli ha dovuto assistere alla funzione dal sagrato della parrocchiale, grazie all'impianto sonoro che ha consentito di diffondere le parole pronunciate dai tanti sacerdoti che hanno concelebrato la messa. Sull'altare c'erano infatti il parroco don Bruno Perego, affiancato dal vicario per la pastorale giovanile don Andrea Scaltritti, dal predecessore don Emanuele Colombo, da don Luigi Bianchi e don Bruno Seveso in rappresentanza della comunità di Nibionno di cui il 53enne era originario.

E' stato proprio l'ultimo dei religiosi citati a pronunciare un'omelia all'insegna del ricordo e della speranza rivolgendo pensieri carichi di affetto ad un amico venuto a mancare troppo presto, strappato all'affetto della moglie Cristina e delle figlie Elisa e Federica.

Paolo Ratti

''Con questo gesto consegnamo Paolo al Signore. Abbiamo vissuto insieme a lui momenti molto intensi e diversi, gioie e dolori. Ognuno di noi ha la sua memoria, ben viva nella sua famiglia. Paolo l'abbiamo visto crescere, diventare grande, sempre pieno di entusiasmo e sprezzante di vita. Con una solarità che non ha mai perso nemmeno durante la malattia. Insieme a lui abbiamo camminato lungo le strade e i sentieri, fino a su per le montagne, con percorsi che a volte si sono intersecati. Ora noi consegnamo tutto questo vissuto al Signore'' ha detto don Bruno Seveso, sintetizzando i tanti doni che il volontario lascia alle moltissime persone che ha conosciuto. ''Oggi Paolo lo riconsegnamo a Dio con tutta la fede che ha vissuto, con la serenità con cui ha affrontato gioie e speranze. Insieme a lui abbiamo sperato molto, negli ultimi mesi soprattutto. Abbiamo creduto e sperato nel Signore, nella forza della medicina e lui stesso sperava molto nel suo fisico. Ha reagito fino all'ultimo, finchè la speranza non è poi andata a spegnersi''.

Il sacerdote ha messo in evidenza poi la grande fede che lo ha assistito nell'intero percorso segnato dalla lotta alla malattia. ''Ha pregato intensamente e noi con lui, abbiamo chiesto a Dio di venirci incontro. Ora dobbiamo avere ferma la speranza e sapere che la nostra preghiera non è stata vana, che ricade come una benedizione. Dobbiamo sperare che come il Signore ha asciugato l'ultima lacrima di Paolo, così asciughi le lacrime versate da chi soffre per questa morte e che gli doni cieli e terre nuove. L'amore di Dio non deve venire meno''.

Fra i fedeli radunatisi per dare l'estremo saluto al 53enne, anche tanti volti della Pallavolo Missaglia, società sportiva con la quale collaborava ormai da più di dieci anni come dirigente. Insieme all'attuale presidente Massimo Beretta e ad altri dirigenti, Ratti aveva contribuito a fondare l'attività di sitting-volley, militando nella squadra e credendo fortemente nel progetto, che negli ultimi anni ha consentito alla società di ottenere importanti risultati con la propria formazione. Nella Pallavolo Missaglia aveva anche ricoperto poi il ruolo di consigliere, continuando fino all'ultimo ad impegnarsi anche nelle vesti di responsabile del settore minivolley della società.

E non a caso sul feretro portato in spalla dagli amici è stata appoggiata una maglia della società, in ricordo dell'impegno e della passione profusi dal 53enne, poi accompagnato verso il cimitero per la sepoltura.
G. C.
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