Quale ricordo ti lascia il 2020 che si è appena chiuso? Le risposte dei sindaci, accomunate dal pensiero sul Covid

Abbiamo lasciato alle spalle il 2020. Un anno, per definirlo in una parola, straordinario: a partire dalla fine di febbraio, le nostre vite sono cambiate radicalmente e in maniera inaspettata.
Il dilagare del Coronavirus ci ha lasciato una mancanza, che oggi forse percepiamo ancora di più, costretti a vivere nel distanziamento sociale: ci manca il contatto umano, personale, affettivo con le persone che sono parte della nostra quotidianità. In questo anno, cominciato come tanti altri e con un proseguo che non ci saremmo mai aspettati, le amministrazioni comunali hanno dovuto portare avanti l'ordinario, accanto allo straordinario. Per alcuni sindaci, quando il coronavirus è arrivato in Italia, alla fine di febbraio, non si era ancora concluso il primo anno di legislatura, mentre per altri era l'anno che avrebbe portato dritti all'ultimo anno di mandato.
Per i primi avrebbe dovuto essere l'anno dello slancio, per i secondi quello per tirare le somme di tutto quanto fatto, migliorandolo con gli ultimi ritocchi. Ci siamo confrontati con loro (come già fatto nella puntata precedente) per sapere come hanno vissuto questo anno e quale ricordo conserveranno: non abbiamo posto una domanda legata strettamente al Covid-19, ma inevitabilmente le risposte si intrecceranno con la pandemia e tutto ciò che essa ha significato. Il minimo comune denominatore dello scorso anno, si sa, è il coronavirus, con tutte le sfaccettature.

Questo il quesito che abbiamo sottoposto ai sindaci e, a seguire, in ordine alfabetico per comune, le loro risposte: "Il 2020 è stato un anno difficile e inaspettato, ma senza dubbio indimenticabile anche per voi amministratori. Vi chiediamo di condividere con i nostri lettori un ricordo di questi dodici mesi che si sono appena conclusi. Anche non necessariamente legato al Covid, ma che resterà indelebile nella vostra memoria di Sindaci quando guardandovi alle spalle, ripenserete a tutto il lavoro svolto e alle persone che avete incontrato".


ANNONE BRIANZA - PATRIZIO SIDOTI: "Il 2020 per me è stato uno degli anni più difficili per due motivi. Il primo riguarda il personale del comune perché siamo in emergenza e non riusciamo a dare i servizi completi come vorremmo ai cittadini. Stiamo cercando di fare l'impossibile, ma purtroppo la situazione non ci aiuta, in quanto attualmente non riusciamo a organizzare internamente i concorsi.
Sui lavori che abbiamo portato avanti, invece, sono soddisfatto: ringrazio i miei assessori e consiglieri ma anche quelli di minoranza che ci hanno seguito nelle nostre scelte. Vorremmo proseguire su questa strada cercando di coinvolgere la minoranza nella gestione del comune perché è più positivo se le scelte sono comuni.
Il secondo elemento che ha caratterizzato il 2020 è stato il Covid: la pandemia ha bloccato le assunzioni del personale, mentre i rapporti con i cittadini sono diventati tristi. Abbiamo avuto molti ammalati e perso cinque cittadini: i rapporti con i famigliari erano tristi perché non potevano intervenire alle esequie e questo è stato davvero brutto.
Il 2020, quindi, è stato un anno da dimenticare ma bisogna farne esperienza e cercare di lottare nel 2021 perché sarà un anno simile. La partenza non è stata il massimo: speriamo che arrivi presto il vaccino, anche se ad Annone il comportamento dei cittadini ha permesso che i malati siano stati ridotti".



BOSISIO PARINI - ANDREA COLOMBO: "Il 2020 è stato un anno molto difficile per ogni amministrazione. Ci siamo trovati di fronte ad un evento mondiale drammatico, che in futuro troveremo nei libri di storia. E l'amministrazione comunale, giocoforza, l'ha vissuta da protagonista. Personalmente sono tanti i ricordi del 2020 che rimarranno indelebili nella mia memoria, alcuni lieti altri drammatici. Lieti come la risposta della cittadinanza durante i momenti più difficili, il lavoro dei numerosi volontari, delle associazioni e della Protezione Civile, l'abnegazione mostrata dai dipendenti comunali e dai colleghi consiglieri, l'aiuto offerto da imprenditori e commercianti. Ognuno ha fatto la sua parte, spesso in silenzio e senza pretendere alcun riconoscimento. Sono convinto che l'amministrazione abbia gestito al meglio la situazione e che abbia offerto molti servizi ed aiuti alla cittadinanza.
Tra gli aspetti negativi, sicuramente annovero il dolore e la sofferenza di molte famiglie, le difficoltà economiche di altre (che spesso siamo riusciti ad aiutare), l'incertezza sul futuro. Anche le difficoltà nel portare avanti l'azione amministrativa in un periodo del genere, praticamente tutto l'anno solare, spesso non compresa e molte volte usata strumentalmente per attaccare l'amministrazione, da chi non ha considerato (o fa finta di non considerare) l'eccezionalità dell'evento pandemico ed i suoi riflessi sulla quotidianità di chi amministra.
L'anno che si è concluso mi ha però dato la possibilità di conoscere e confrontarmi con molti concittadini, circostanza che mi ha sicuramente arricchito sia come sindaco che come persona. Ora l'augurio è quello di voltare pagina e riprendere il percorso interrotto bruscamente: abbiamo tanti progetti che vogliamo realizzare per rendere migliore il nostro paese".


CASSAGO BRIANZA - ROBERTA MARABESE:
"L'anno 2020 è stato certamente un anno difficile e complicato sia per i Cassaghesi che per l'Amministrazione che ha dovuto gestire questa inimmaginabile situazione sia dal punto di vista emotivo che amministrativo. Il dolore per la perdita dei nostri concittadini, parenti o amici, lo stato di sofferenza per le terapie intensive dall'esito incerto, l'ansia delle famiglie che non potevano ricevere notizie certe dei propri cari ricoverati e l'isolamento forzato hanno certamente coperto l'anno 2020 di sconforto e disperazione.
Quando abbiamo incominciato il nostro percorso insieme non avremmo mai immaginato di doverci trovare in una situazione così problematica e di dover fronteggiare una pandemia. Una situazione complessa per qualsiasi Amministrazione e ancor di più per noi, un'Amministrazione da poco rinnovata e quindi già alle prese con le problematicità e criticità che un subentro sempre comporta. Ciò nonostante, siamo riusciti a superare le mille difficoltà che quotidianamente si sono presentate: il lockdown, i servizi a domicilio per anziani e per le persone in quarantena, oltre all'organizzazione di centri estivi per bambini e ragazzi, i concerti e gli spettacoli all'aperto con la speranza di portare un po' di sollievo e respiro alle famiglie. L'inizio delle scuole e la loro programmazione e gestione in funzione delle nuove regole dettate dell'emergenza sanitaria, il piano di diritto allo studio, le borse di studio, i progetti finanziati da regione Lombardia, i mercatini di Natale, la fibra ottica e la consegna del calendario prima dell'inizio del nuovo anno, quale buon auspicio per un 2021 migliore, sono solo una piccola parte delle sfide che quest'anno siamo stati costretti ad affrontare. Se per mille motivi il 2020 sarà per tutti un anno da dimenticare, io porterò sempre nel cuore l'impegno, la costanza e la dedizione degli Assessori, dei consiglieri, dei numerosi volontari e di tutti coloro, dipendenti compresi, che si sono messi a disposizione della collettività. Il coraggio dimostrato da ognuno di loro per me è stato e sarà sempre un esempio di vita. Fiera di averli coordinati tutti, li ringrazio ancora sentitamente e esprimo nuovamente sincera vicinanza a tutti, vittime sotto qualsiasi forma, di questo virus non ancora sconfitto, da parte mia e di tutta l'Amministrazione comunale".

 


CESANA BRIANZA - EUGENIO GALLI: "A causa del Covid, tutto è stato bloccato, in particolare il contatto con il paese, soprattutto se, come nel nostro caso, la comunità è piccola e le relazioni sono importanti. Siamo stati tutti blindati nelle nostre case. Adesso che è finito l'anno e sto guardando i dati, confermo che, per la prima volta, a Cesana i morti hanno battuto le nascite. Per noi amministratori è stato un difficile: siamo stati sostenuti dai gruppi presenti, però non è stato un anno facile da gestire. Lo stato ci ha dato risorse per le famiglie bisognose e per l'emergenza. Però è mancata quella che era la vita del paese: è mancato completamente il contatto con la cittadinanza. Certo lo abbiamo avuto ma sotto altri aspetti: ho sentito gli anziani per gli auguri di Pasqua, abbiamo curato il cimitero che per loro è importante, abbiamo raggiunto loro e i bambini per Natale. Non è stato un vero contatto perché mancano gli abbracci, le strette di mano, le pacche sulle spalle: questa è la vera comunità di cui ho percepito la mancanza. Poi, provo dispiacere anche per chi ha perso il caro in solitudine: alle cerimonie eravamo presenti noi sindaci (io e il collega di Suello) perché i familiari erano in quarantena. Questo ha lasciato un segno non da poco. Insomma, si sono vissuti momenti che speriamo non tornino più. Speriamo che il nuovo anno, con il vaccino, possa essere diverso".

 


DOLZAGO - PAOLO LANFRANCHI: "Quello che abbiamo vissuto è stato indubbiamente un anno che non ha precedenti nella storia recente del nostro paese. La nostra quotidianità, sconvolta da una minaccia difficilmente connotabile e contrastabile, ci ha portato a rivedere e rivalutare le priorità della nostra esistenza. Molte sono state le emozioni, i momenti di sconforto, ma anche la soddisfazione nel raggiungere piccoli traguardi, che sul momento sembravano grandi vittorie. Ciò che ricorderò sempre con piacere è che, insieme agli uomini e alle donne della Protezione Civile, abbiamo fatto sentire meno sole anche le persone colpite da questo maledetto virus, portando medicinali, spesa o anche semplice conforto. Insieme all'unità di crisi locale, di cui ricordo la prima riunione, in cui ho preso consapevolezza del momento di estrema difficoltà che stavamo vivendo, abbiamo cercato di fare il meglio per il nostro paese, cercando di organizzare e garantire quantomeno i servizi essenziali, anche se l'interrogativo frequente era sempre uno: "abbiamo fatto tutto per bene"?
Questa esperienza lascia il sottoscritto e gli altri, che con me hanno vissuto in prima linea questa fase, decisamente stanchi, ma indubbiamente consapevoli di quanto straordinaria possa essere una comunità in una inimmaginabile emergenza come quella che ci ha colpiti.
Ripartiamo da questo punto, tutti insieme, con responsabilità, assaporando i momenti che la vita ci permetterà, gradualmente di riscoprire".



GARBAGNATE MONASTERO - MAURO COLOMBO: "Stiamo vivendo da mesi una situazione mai sperimentata prima, un'emergenza sanitaria che riguarda non solo l'Italia ma il modo intero. Questa pandemia porterà delle ripercussioni in ambito sociale ed economico colpendo famiglie, commercianti, imprenditori e tutte le categorie di lavoratori. Non possiamo però arrenderci: dobbiamo continuare a viver e non limitarci a sopravvivere. Come amministrazione comunale controlliamo periodicamente i vari decreti emanati dal governo e da Regione Lombardia, rinnovando le informazioni che pubblichiamo sui sociale e che sono destinate a tutta la popolazione. Con il mese di settembre, poi, abbiamo fatto il possibile per offrire dei servizi che si avvicinassero il più possibile alla normalità a noi conosciuta. L'anno scolastico è iniziato, i vari corsi sportivi hanno riaperto i battenti e i vari gruppi di volontariato hanno ripreso le loro attività. Tutto ha regole nuove ma l'importante è stato ripartire. Credo che in un momento come questo sia stato fondamentale vedere un lavoro di squadra, a partire dai colleghi amministratori fino ai dipendenti comunali, oltre a tutte le associazioni e realtà che si sono impegnate mettendosi a disposizione della comunità".

 


MOLTENO - GIUSEPPE CHIARELLA: "É logico che ogni considerazione del 2020 debba essere fatta considerando quanto è accaduto. Abbiamo cercato di continuare l'azione amministrativa raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati: anche se abbiamo dovuto svolgere altre azioni legate alla pandemia come la distribuzione di buoni alimentari o le mascherine, il nostro obiettivo è sempre stato quello di continuare l'azione amministrativa. Abbiamo quindi cercato di far viaggiare entrambe le esigenze in modo parallelo, anche se questo ha comportato maggiori attività dato che lo smart working ha comportato qualche ritardo. Tuttavia, gli obiettivi sono stati portati a termine. Se mi guardo indietro e penso a tutte quelle mattine in cui, quando mi recavo in comune, vedevo i cancelli chiusi delle scuole, è stato un bel colpo al cuore: vedere il vuoto quando prima lì, per via degli oltre seicento ragazzi che frequentano i nostri istituti senza contare personale e genitori, c'era spesso una confusione che era criticata, ecco, in quei momenti ho capito che stava succedendo davvero qualcosa. Tra le categorie che hanno sofferto di più, ci sono secondo me proprio gli studenti. Si parla spesso delle attività industriali, però per le scuole il tempo è perso. Pur con la tecnologia all'avanguardia, questo non sopperisce allo stare in classe, alla frequenza e alla creazione dei rapporti umani".



OGGIONO - CHIARA NARCISO:
"E' stato un anno sicuramente complicato ma ha dato l'opportunità a noi amministratori, in particolare ai sindaci, di riscoprire il vero significato della politica intesa come servizio per la propria comunità. Il ricordo che porto nel cuore è la commemorazione per le vittime del covid svoltasi il 31 marzo. Un'iniziativa partita dalla provincia di Bergamo ed estesa a tutti i comuni d'Italia. Alle ore 12:00 i sindaci di moltissimi comuni italiani, indossando la fascia tricolore, hanno osservato un minuto di silenzio davanti alle sedi municipali con le bandiere esposte a mezz'asta per ricordare le vittime del covid ma anche per onorare il sacrificio e l'impegno degli operatori sanitari. Un momento significativo che io ho vissuto insieme al coordinatore del Gruppo Comunale di Protezione Civile. Tanti cittadini hanno partecipato all'iniziativa da casa esponendo il tricolore. Un ricordo commuovente che rimarrà indelebilmente impresso nella mia memoria".



ROGENO - MATTEO REDAELLI: "Tanti commenti critici sul 2020 che sicuramente non può dirsi esser stato un anno facile, però, per come sono fatto, tutta questa visiona negativa mi sta troppo stretta. Sono abituato sempre a cercare del positivo e sempre c'è: abbiamo tanti esempi, anche nelle vite di tutti noi, in questo 2020. In particolare come amministratore e come sindaco ne ho avuto una grande conferma anche nel 2020: soprattutto in momenti di difficoltà, sconforto, smarrimento e incertezza tanti cittadini, tanti rogenesi hanno dimostrato che la solidarietà, la vicinanza, la voglia (e direi quasi la necessità) di spendere il proprio tempo per il bene degli altri sono sentimenti superiori, che restano anche in questi momenti di difficoltà. In momenti di sconforto ti verrebbe da gettare la spugna ma vedere intorno a te che ancora non è detta l'ultima parola ti fa avere la forza di combattere ancora: anche se già ti è stato chiesto molto, questo ti dà la forza di dare ancora e non mollare".

 


SUELLO - GIACOMO ANGELO VALSECCHI: "Il ricordo che più mi ha segnato in questi dodici mesi è legato al primo periodo del coronavirus quando ci siamo trovati in una situazione che non conoscevamo e non sapevamo come affrontarla. Mi sono rimaste impresse le parole del Papa "siamo sulla stessa barca fragili e nessuno si salva da solo". Il ricordo positivo è stato l'impegno dei volontari e dei ragazzi della protezione civile, della Croce Verde di Bosisio: il loro è stato un lavoro davvero encomiabile. Il ricordo invece che mi ha più toccato, in negativo, invece sono state le prime funzioni funebri senza cerimonia in chiesa e a volte anche senza parenti che erano in quarantena: mi metteva un'angoscia tale che mi portavo addosso il pensiero fino a notte inoltrata. Dopo l'analisi di quello che è stato non posso adesso non constatare che finalmente si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel grazie all'inizio delle vaccinazioni. Iniziamo l'anno nuovo con la speranza di uscire da questo incubo".
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