Oggiono-Annone: buoni fruttiveri spolpati, operatore delle poste dal Gup per peculato

Quando si è presentato all'ufficio postale per ritirare il "gruzzoletto" che pensava di aver realizzato nel tempo, l'amara sorpresa: qualcuno lo aveva - illecitamente - preceduto, incassando ciò che gli spettava. La stessa cosa sarebbe poi successa a distanza di tempo ad un altro correntista, in altro ufficio postale. Cosa hanno in comune le due vicende? La supposta mano lesta che, falsificando quei buoni postali fruttiferi trentennali, si sarebbe così impossessata dal denaro, "fregando" tanto i due ignari cittadini quanto le Poste stesse. Peculato il reato contestato, dalla pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso, allo sportellista ritenuto il responsabile dei "prelevamenti" in contestazione, tra il 2015 e il 2017, presso le filiali di Oggiono e Annone. Nel primo ufficio il caso più "grave": la vittima - costituitasi parte civile, ancora in attesa del risarcimento - avrebbe visto sparire ben 130.000 euro. La vicenda è approdata quest'oggi al cospetto del Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano. Chiesto - dal legale che assiste il cliente di Oggiono - l'intervento delle Poste per la refusione del "maltorno", con le Poste stesse che a loro volta costituite parte civile nei confronti del loro dipendente, la cui "sorte" giudiziaria si scoprirà alla prossima udienza, fissata per marzo.
A.M.
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