La Passione per il Delitto: la vicenda di uno ''strano'' magistrato presentata da Bastonini

Fra gli ultimi libri presentati nell'ambito della rassegna online ''La passione per il delitto'', c'è anche il nuovo romanzo di  Giorgio Bastonini  intitolato  “Uno strano pubblico ministero”, edito da Mondadori. L’evento - introdotto domenica sera da Paola Pioppi - si inserisce nella diciannovesima edizione del festival di narrativa poliziesca, proposto in collaborazione con il  Consorzio Brianteo Villa Greppi  di  Monticello.
Il libro ha per protagonista Paolo Santarelli, sostituto procuratore insofferente alle pressioni dall'alto, pronto a ricorrere a sistemi non esattamente consoni al suo ruolo. A Latina, dove lavora, si deve occupare degli omicidi di due tunisini, districandosi tra molte reticenze.
''Il personaggio di Paolo Santarelli è nato d’improvviso. Grazie al mio lavoro di commercialista ho incontrato diversi magistrati, che sono persone rigide, strutturate, serie anche per via della professione che svolgono. Quando ho iniziato a scrivere il romanzo volevo parlare di un personaggio diverso, forse quasi assurdo. È un magistrato che si comporta fuori dagli schemi: usa la bicicletta per spostarsi, si veste in modo improponibile (indossa, per esempio, le felpe), ma soprattutto svolge l’indagine in modo particolare, sul campo, andando a fare domande insieme al suo amico barista. È un personaggio particolare e simpatico proprio per questi aspetti'' ha introdotto Giorgio Bastonini.
''Nel romanzo, ambientato a Latina, si incrociano più mondi: uno di questi riguarda una famiglia di delinquenti. Ci sono tratti che rimandano alla criminalità laziale e romana di questi ultimi anni. Mi sono ispirato a fatti di cronaca. Uno dei metodi di queste famiglie non è tanto la violenza, le uccisioni, ma la pressione fatta di intimidazioni. Una pressione che scaturisce perché si pretende il rispetto. Le indagini partono da due omicidi che inizialmente fanno parte di due casi diversi, però si trovano all’interno di questo contesto criminale in cui si muove la famiglia di delinquenti e il mondo islamico. Quest’ultimo appare sfaccettato e complesso, ma invito i lettori a scoprire come viene trattato."


Paola Pioppi, ideatrice del festival, e Giorgio Bastonini

"Un altro mondo di cui parlo è quello degli adolescenti: credo che una delle caratteristiche che li contraddistinguono sia la generosità. L’adolescenza è un’età in cui si è capaci di passioni assolute verso gli amici. All’interno del libro una madre si domanda come mai la figlia Dalila continui a dar retta ad un suo compagno di classe che non vuole essere aiutato e dice ‘tanto tu vuoi salvare il mondo’. Avevo proposto come titolo del libro proprio questa frase, ma alla fine si è optato per qualcos’altro. A mio parere è molto commovente il fatto che questi ragazzi vogliano con tutte le loro forze aiutare questo compagno. Qualche volta magari non si raggiungerà l’obiettivo sperato, ma rimarrà sempre un ricordo bello'' ha continuato lo scrittore.
''Santarelli va oltre il codice di procedura penale: ascolta le persone nei posti più comuni, ma queste testimonianze non possono essere poi riportate per loro natura nel processo. Il protagonista vuole semplicemente sapere e capire cosa pensano le persone, perché agiscono in quel modo. L’indagine, quindi, non procede negli uffici, ma nelle case delle persone coinvolte. Le informazioni raccolte poi portano a delle conclusioni, non sono vane. Una debolezza di Santarelli sta nel suo rapporto con le donne: ha avuto una moglie, che però lo ha cacciato di casa da un giorno all’altro. Si è ritrovato a quarant’anni single, senza l’esperienza giusta per interagire con il sesso femminile. Frequenta due donne, Barbara ed Elena, ma non riesce a comprenderle e si creano delle situazioni anche simpatiche. Santarelli è la contraddizione fatta a persona, decide di fare una cosa e puntualmente fa il contrario, ragiona molto di pancia. Ovviamente questo comportamento con le donne genera il caos'' ha concluso lo scrittore.
S.B.
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