Cassago: le campane parrocchiali mute per una settimana per i lavori di manutenzione

Il suono delle campane, ricorsivo e amico, che annuncia festa, mestizia oppure il semplice scorrere del tempo questa settimana abbandona le vie di Cassago e i suoi cittadini. Da lunedì e per tutta la settimana - come ha reso noto il parroco don Giuseppe dalle colonne dell'informatore settimanale - le campane della parrocchia Santi Giacomo e Brigida rimarranno ferme per ordinari lavori di manutenzione. Al giorno d’oggi il loro suono pleonastico e decorativo, ci sembra un lusso di cui la nostra vita frenetica potrebbe fare a meno, ma non è sempre stato così.


Per lunghi secoli prima dell’avvento degli orologi, il suono delle campane rappresentava un punto di riferimento: il lasciapassare per concedersi ad altre attività, il monito che ricordava l’impegno a cui bisogna fare fede o il rientro al proprio focolare domestico. Con gli anni, alcune sfumature e usi delle campane sono scomparsi. Infatti, una volta, le campane annunciavano anche un temporale o una catastrofe ambientale, in questi casi si suonava a rùm, al contrario per avvisare dello scoppio di un incendio, le campane suonavano a martèll.


Grazie alle preziose informazioni dello storico cassaghese Luigi Beretta, presidente della Sant'Agostino (http://www.cassiciaco.it/navigazione/cassago/storia/chiese/campane.html) siamo in grado di ricostruire la storia delle campane della chiesa di Cassago. Le prime due campane in funzione attestate storicamente, infatti, risalgono al 1756-1762. Con l’avvento del XIX secolo la chiesa viene dotata di organo e di altre due campane. Tuttavia, con il tempo, il campanile è andato incontro ad usura per questo motivo ebbe luogo un carteggio con la famiglia dei Visconti di Modrone, ma soprattutto con le autorità del regno del Lombardo-Veneto per poter far fronte alle spese di manutenzione. Dopo alcune rifusioni delle campane a seguito della loro rottura, si giunge al 1912 perché le campane arrivino al numero di cinque, per volere del popolo che concorre di buon cuore all’acquisto dell’ultima arrivata.



Una testimonianza dalle cronache dell’epoca recita: “Le quattro campane che erano sul Campanile dal 1834 erano ormai stanche di prestare servizio. Una difatti, la maggiore, pensò di rompersi, e così si rimase con sole tre campane buone. La popolazione parlò ben tosto di un concerto di nuove campane, ma andava ripetendo: non più quattro campane: o tre o cinque; ma tre, no, dunque cinque”. L’incedere della Seconda Guerra mondiale, tuttavia, non risparmia neanche i simboli del paese: il governo fascista nel 1942, alla ricerca spasmodica di oggetti di metallo, decide che due campane della chiesa siano sacrificabili. Solo due anni dopo, una delle due campane verrà ricollocata sul castello del campanile, mentre si dovrà aspettare il 1952 perché il parroco don Motta proceda alla fusione delle campane rotte in guerra e alla loro nuova benedizione. Queste ultime campane sono quelle ancora oggi operative nella parrocchia di Cassago. La loro cadenza solenne accompagna sempre e fedelmente le giornate dei cassaghesi, tutti i giorni, con la sola eccezione di questa tacita settimana.
M.Bis.
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