Valaperta: la messa in ricordo del beato Carlo Acutis apre le iniziative per i giovani

Si è tenuto ieri sera, sabato 23 gennaio, il primo incontro che ha aperto la settimana dell'educazione, una proposta della Pastorale Giovanile di Casatenovo rivolta ad adolescenti e giovani.

Don Andrea Perego

Il programma si compone di ben 5 momenti, alcuni in via telematica e altri in presenza, distribuiti nella settimana dal 23 al 31 di questo mese. Ad aprire le giornate una messa votiva del Beato Carlo Acutis sabato sera; a seguire, martedì 26 gennaio alle 21 sul canale YouTube "Casatenovo Messe e Incontri", la conferenza "come vivere oggi lo stile educativo di Gesù", con relatore don Enrico Castagna, rettore del seminario arcivescovile di Milano, rivolto a tutti e in particolare alla comunità educante.

Sempre online l'incontro di mercoledì 27 alle 21 dedicato alla fascia della scuola primaria, "la sfida di essere genitori in tempo di Covid", con relatore il dott. Luigi Ballerini, medico e psicoanalista; della stessa tipologia sarà infine l'incontro di giovedì 28, "educare in tempo di covid: 7 antidoti efficaci", tenuto dalla dott.ssa Marchica, una counselor professionista, anch'esso alle 21 sul canale "Casatenovo Messe e Incontri". A chiudere la settimana ci sarà poi un pomeriggio di condivisione in oratorio domenica 31 gennaio, con animazione e preghiera per le famiglie in ogni oratorio e "don Bosco è qui" per Ado e 18/19enni con don Danilo Bononi, salesiano.

Il beato Carlo Acutis

In particolare, il primo incontro di ieri sera, la messa votiva, tenutasi alle 20.30 nella chiesa di San Carlo a Valaperta, era dedicato alle famiglie e agli amici della Pastorale Giovanile. Tema fondamentale la "Santità Adolescente", collegata a Carlo Acutis, il 15enne devotissimo alla Madonna e conosciuto per la sua bontà e il suo spirito di accoglienza, che nell'ottobre 2006 ha perso la vita a causa di una leucemia fulminante e che ha recentemente completato il processo di beatificazione a opera di Papa Francesco.

I lettori che si sono alternati nel corso della messa

"I compagni di scuola raccontavano che Carlo era uno che era sempre in grado di accogliere tutti ed era uno che portava pace; era così benvoluto da essere diventato per tutti una presenza positiva. Tutti, compresi gli infermieri che lo visitavano, avevano capito che Carlo era una persona speciale, e lo era per un motivo in particolare: aveva un grandissimo desiderio nel cuore, quello di vivere sempre come avrebbe vissuto Gesù. Era così innamorato del Vangelo e della vita del Signore che voleva diventarne un perfetto imitatore" ha detto don Andrea Perego durante l'omelia. "Ed è qui che entra in gioco anche il Vangelo di oggi: l'episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci insegna che dobbiamo noi stessi dobbiamo darci come cibo agli altri: "voi stessi date loro da mangiare". Moltiplichiamo ciò che di bello c'è in noi, e condividiamolo con gli altri. Ed è questo che faceva Carlo, facendo sentire tutti accolti e dunque uniti a lui".

Ha poi concluso con le parole: "dobbiamo imparare a convertire il nostro cuore, e a capire che Dio c'è sempre, opera in modo incredibile, e a noi spetta il miracolo della condivisione, il miracolo di sentirci tutti uniti, ascoltati e ricercati da Dio: questa si chiama Comunità".

Un momento dunque particolarmente sentito e dalla valenza pedagogica molto forte, tanto da coinvolgere in chiesa fedeli di tutte le età e di tutte le parrocchie: in memoria di Carlo infatti, si sono radunati giovani, adulti, ragazzi, ma soprattutto bambini. Un ottimo inizio per la settimana dell'educazione che, come dice la frase che la accompagna, è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia.

G.G.
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