Casatenovo: bottiglie e rifiuti abbandonati in Via Mascagni e vandalismi alla Casatese

Ad addolcire il quadro - se così vogliamo definirlo - le suggestive montagne in parte innevate che si possono scrutare all'orizzonte e il cielo azzurro, limpido come non eravamo abituati a vederlo da un po'. Il resto dello scenario invece, lascia parecchio a desiderare.

Via Mascagni negli ultimi tempi è stata presa ancora una volta di mira da ignoti vandali che hanno cercato di intrufolarsi nella sede-magazzino della Casatese, asportando anche alcuni palloni poi gettati all'interno del campo da gioco. Un episodio non fine a se stesso, in verità, se si considera che da tempo il passaggio pedonale che collega Piazza della Repubblica al rione Colombina, funge da luogo scenario di assembramenti non consentiti da parte perlopiù di giovanissimi, nei confronti dei quali sono già intervenute le forze dell'ordine.

Bottiglie di alcolici, ovviamente vuote, vengono spesso lasciate sul posto quale ricordo dei momenti trascorsi in gruppo, così come le scritte che da tempo ormai hanno tappezzato i muri che costeggiano l'arteria, sempre aperta di notte e di giorno al transito dei pedoni.

Per non parlare dei vetri del magazzino della società calcistica, più volte mandati in frantumi come si può ben vedere anche oggi.
Uno scenario non nuovo al degrado, complice la scarsa visibilità della zona, situata tuttavia a pochi passi dalla strada provinciale 51 e dal municipio, che già in passato si era trasformata in una specie di discarica a cielo aperto, con bottiglie e sacchetti di rifiuti gettati dove un tempo c'era la tribuna per gli spettatori della Casatese.

Nel corso degli anni infatti, non sono mancati gli incivili che approfittando del posteggio pubblico che si affaccia sul campo e della fitta vegetazione circostante, gettavano nel vuoto sacchi della spazzatura, bottiglie e altro ancora. Prima della rimozione della tribuna, i rifiuti si fermavano alla tettoia: a seguire invece sono finiti a terra, ben visibili tra i blocchi di cemento che delimitavano la struttura destinata un tempo agli spettatori delle gare della formazione calcistica casatese, ormai ''migrata'' a Rogoredo.

Insomma, una situazione di degrado favorita da un clima di inciviltà persistente, che non smette di riproporsi ad intermittenza.
G. C.
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