Casatenovo: ''I Wuhan You'' l'ultima firma dell'ignoto writer ispirato dal Coronavirus

E' ispirato al celebre slogan americano ''I want you'' e alla mitica figura di Zio Sam - utilizzata per la prima volta a inizio novecento per reclutare i soldati per la campagna militare in corso - il graffito comparso negli scorsi giorni a Casatenovo su alcuni muri del centro paese.

A sinistra il simbolo realizzato con lo stencil sull'ingresso dell'ex Vismara. Accanto la scritta disegnata a novembre

Come era già accaduto a inizio novembre, quando ignoti writers ''armati'' di stencil e di bomboletta avevano lasciato scritte e disegni con un chiaro messaggio di dissenso rispetto al Covid e al lockdown, anche questa volta la ''firma'' dell'anonimo graffitaro - che ancora una volta ha utilizzato i muri casatesi quale strumento attraverso il quale dare sfogo alla propria discutibile arte - è chiaramente legata al periodo che stiamo vivendo, caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus che da quasi un anno ormai, ha rivoluzionato l'esistenza di tutti noi.
Un volto stilizzato con la scritta ''I Wuhan you'' accompagnato dal quesito ''You Scared?'' (hai paura?) è stato disegnato e colorato avvalendosi di uno stampo già pronto, sul muro della casa di riposo in Via Manzoni e ancora sui cancelli dell'ex Vismara in Piazza del Lavoro. O perlomeno, queste sono le zone nelle quali abbiamo potuto individuare il segno dell'anonimo writer; non escludiamo dunque, che ve ne siano anche delle altre.

Il simbolo presente sul muro di Via Manzoni

Un messaggio che questa volta appare più un riferimento sarcastico alla città cinese dove il virus è nato per poi diffondersi a macchia di leopardo nell'intero globo.
Nessuna contestazione al Governo come era invece accaduto a novembre, quando l'ignoto writer aveva lanciato un messaggio piuttosto chiaro: basta ''chiusure'', nè ora nè in futuro. ''No lockdown'' era infatti la frase ripetuta, a suon di bomboletta spray, diverse volte, unita ad un'altra accusa sibillina, ma non troppo: ''Conte Dracula''. Un riferimento al premier che, esattamente come il celebre vampiro, ''succhiava sangue'' a piccoli commercianti e imprenditori.
E ancora veniva citato 1984, il titolo del capolavoro editoriale di George Orwell che raccontava di una società chiusa post conflitto mondiale, nella quale i movimenti degli abitanti venivano monitorati da un ''grande fratello''.
Una serie di scritte un pizzico inquietanti alle quali si aggiungevano poi le mascherine dipinte di rosso, legate a molti pali della pubblica illuminazione del centro paese.

Nulla a che vedere con l'ultimo disegno comparso in questi giorni, un riferimento alla città più popolosa della provincia di Hubei, nella Cina centrale, ormai passata alla storia quale focolaio mondiale della pandemia.
G. C.
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