Oggiono: due assoluzioni e una condanna a un anno per una rissa nel posteggio Rex
Erano finiti a processo al cospetto del giudice monocratico Maria Chiara Arrighi per una rissa avvenuta nella tarda serata del 31 agosto 2017 nel parcheggio dell'allora supermercato Rex di Oggiono.
Quest'oggi M.M. (classe 1998) e B.A. (classe 1997) sono stati assolti con formula piena, mentre C.M. (marocchino classe 1999) è stato ritenuto non colpevole per la rissa, ma dovrà scontare la pena di un anno per lesioni.
Già nella scorsa udienza era stata chiarita la dinamica degli eventi grazie alla visione di un filmato tratto dal sistema di videosorveglianza che aveva ripreso l'intera scena: C.M. si sarebbe avvicinato insieme ad altri connazionali alla compagnia degli altri due giovani coimputati per prendere in disparte B.A.; quest'ultimo sarebbe poi stato accerchiato e picchiato dal gruppo dei nordafricani, mentre M.M. sarebbe intervenuto unicamente per respingere gli aggressori.
Secondo quanto è emerso nel corso dell'istruttoria dibattimentale, sembra che gli stranieri fossero conosciuti fra i giovani della zona per essere dei provocatori avendo già malmenato alcuni amici dell'imputato B.A. (che ha nominato difensori di fiducia gli avvocati Michele Cervati e Laura Redaelli), che per questo motivo li aveva apostrofati come "sfigati". Probabilmente è stata proprio questa offesa la causa del diverbio.
Il vice procuratore onorario Pietro Bassi nella sua requisitoria, ha negato di poter ravvisare nei due imputati la colpevolezza per il reato di rissa (avendo mantenuto entrambi un comportamento meramente "passivo", da qualificarsi come legittima difesa) e ne ha chiesto l'assoluzione, mentre per il terzo imputato (C.M.) ha chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione.
In accordo con la pubblica accusa i difensori di B.A. (che hanno rappresentato il giovane anche in qualità di parte civile) e l'avvocato Micaela Plebani, legali di M.M.: entrambi hanno chiesto l'assoluzione per i propri assistiti perchè il fatto non sussiste.
In merito al secondo capo di imputazione (quello di lesioni personali) contestato a C.M. l'avvocato Silvia Pirovano ha chiesto il minimo della pena e tutti i benefici concedibili dalla legge.
Nei suoi confronti la sentenza pronunciata quest'oggi dal giudice Arrighi prevede un risarcimento danni nei confronti di B.A. (finito dopo la collutazione al pronto soccorso con un labbro rotto) pari a 2200 euro.
Quest'oggi M.M. (classe 1998) e B.A. (classe 1997) sono stati assolti con formula piena, mentre C.M. (marocchino classe 1999) è stato ritenuto non colpevole per la rissa, ma dovrà scontare la pena di un anno per lesioni.
Già nella scorsa udienza era stata chiarita la dinamica degli eventi grazie alla visione di un filmato tratto dal sistema di videosorveglianza che aveva ripreso l'intera scena: C.M. si sarebbe avvicinato insieme ad altri connazionali alla compagnia degli altri due giovani coimputati per prendere in disparte B.A.; quest'ultimo sarebbe poi stato accerchiato e picchiato dal gruppo dei nordafricani, mentre M.M. sarebbe intervenuto unicamente per respingere gli aggressori.
Secondo quanto è emerso nel corso dell'istruttoria dibattimentale, sembra che gli stranieri fossero conosciuti fra i giovani della zona per essere dei provocatori avendo già malmenato alcuni amici dell'imputato B.A. (che ha nominato difensori di fiducia gli avvocati Michele Cervati e Laura Redaelli), che per questo motivo li aveva apostrofati come "sfigati". Probabilmente è stata proprio questa offesa la causa del diverbio.
Il vice procuratore onorario Pietro Bassi nella sua requisitoria, ha negato di poter ravvisare nei due imputati la colpevolezza per il reato di rissa (avendo mantenuto entrambi un comportamento meramente "passivo", da qualificarsi come legittima difesa) e ne ha chiesto l'assoluzione, mentre per il terzo imputato (C.M.) ha chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione.
In accordo con la pubblica accusa i difensori di B.A. (che hanno rappresentato il giovane anche in qualità di parte civile) e l'avvocato Micaela Plebani, legali di M.M.: entrambi hanno chiesto l'assoluzione per i propri assistiti perchè il fatto non sussiste.
In merito al secondo capo di imputazione (quello di lesioni personali) contestato a C.M. l'avvocato Silvia Pirovano ha chiesto il minimo della pena e tutti i benefici concedibili dalla legge.
Nei suoi confronti la sentenza pronunciata quest'oggi dal giudice Arrighi prevede un risarcimento danni nei confronti di B.A. (finito dopo la collutazione al pronto soccorso con un labbro rotto) pari a 2200 euro.
F.F.