Costa: aggiudicati i lavori della vasca di laminazione a Brenno, opera da 1.600.000€

Aggiudicati i lavori per realizzare la vasca di laminazione in località Brenno a Costa Masanga. Si tratta di una grade opera attesa da tempo per la difesa del rischio idraulico, dopo il cantiere già concluso dal Parco Valle del Lambro alla diga delle Fornaci a Inverigo e al cavo Diotti di Merone. Quella di Costa sarà una diga sul Bevera, collegata a un canale artificiale tramite il quale l'acqua verrà condotta fino al fondo della miniera, dove ci sarà un piccolo lago: qui si accumulerà l'acqua per evitare piene e esondazioni dei paesi che si affacciano sul fiume Lambro, compresi Monza e Milano. Quando l'emergenza sarà conclusa si provvederà a far tornare gradualmente l'acqua nel torrente.

Simulazione del minimo invaso a quota del pelo dell’acqua di 215 m slm.

Sono due i passaggi che permettono di prevenire le esondazioni e che riguardano l’appalto dei lavori in questione: la captazione delle acque del Bevera all'ingresso del parco di Brenno e a Cà di Brenno, un canale che porterà le acque sul fondo della miniera e un impianto con pompe di sollevamento che riporteranno le acque nel Bevera in zona Colombaio.
Tramite un accordo quadro, è stato stabilito che l’area diventerà di proprietà di Regione Lombardia, ma la gestione dei lavori di sistemazione è affidata al Parco Valle del Lambro.
Alla fine dell’agosto 2018 erano terminati i lavori di messa in sicurezza delle pareti della cava di estrazione della marna dove l'ex Cementeria di Merone ha coltivato la marna per quasi 40 anni, raggiungendo la massima profondità di escavazione nel 2013, anno in un cui ha smesso di operare. La Holcim S.p.A., in base all’accordo quadro firmato con la Regione, il Parco Valle del Lambro e l’amministrazione e comunale di Costa Masnaga, l’ex cementeria si è sobbarcata i lavori di messa in sicurezza lo spazio realizzando, in base al progetto approvato dal Pirellone, quattro gradoni alti tra gli otto e i dieci metri e larghi quasi 5 metri, sui quali creare percorsi ciclopedonali. In totale, sono stati creati circa 1.300 metri lineari con strade di raccordo. Inoltre le pareti, nelle zone più critiche, sono state rinforzate con reti metalliche parasassi mentre in diversi punti sono stati installati sensori per segnalare la presenza di anomalie.

Simulazione a volo d’uccello dall’abitato di Brenno con vista da sud verso nord

Conclusa questa fase, era stato aperto il bando di appalto per la riqualificazione dell’area: nel progetto, oltre ad avere una vasca di laminazione, è prevista anche un’area verde ad uso pubblico di complessivi 300.000 mq. Al bando per ottenere l’appalto di realizzazione della vasca hanno partecipato cinque aziende e, in base al criterio di aggiudicazione legato all’offerta economicamente più vantaggiosa, ha ottenuto i lavori la società Costruzioni Cerri con sede a Talamona, in provincia di Sondrio. L’azienda è infatti risulta la miglior offerente, garantendo un ribasso del 20% sull’importo dei lavori. Da un importo complessivo stimato in 2.062.735 euro si arriverà a una cifra pari a 1.650.188 euro. La restante somma, 350.000 euro circa, servirà a coprire le spese di manutenzione. La società ha costituto un’associazione temporanea di imprese con Co.Est Costruzioni e strade Srl, società con sede legale a Moliterno, in provincia di Potenza e già balzata agli onori della cronaca locale per avere ottenuto l’appalto della realizzazione del ponte di Annone Brianza, dopo il crollo.

Restituzione grafica dell’area dell’ex-Miniera di Brenno con il livello massimo previsto per il bacino di laminazione

Manca la firma del contratto e poi, con ogni probabilità non prima di aprile, potrà aprire il cantiere: l’affidamento dei lavori è per la durata di un anno.
“Siamo contenti di essere arrivati al dunque, anche se c’è voluto parecchio tempo'' ha affermato il capogruppo di maggioranza Umberto Bonacina. ''Con questo intervento si metterà in sicurezza tutta la zona fino a Monza. Speriamo che i lavori inizieranno davvero in modo che poi si possa proseguire con la seconda fase, quella del riempimento. Quando ci sarà l’appalto, dovremo guardarlo con molta attenzione”. 

Simulazione a volo d’uccello con vista da est verso ovest e livello massimo del bacino di laminazione

Dopo la conclusione dei lavori infatti, è previsto il riempimento dell’invaso. Secondo quanto stabilito, il materiale dovrebbe provenire dalla costruzione della Pedemontana. Verrà impiegato circa un milione e mezzo di metri cubi di materiale in qualità "A", ovvero terre o rocce da scavo naturali provenienti da siti scavati e mai edificati. “Secondo le comunicazioni di Regione, la Pedemontana dovrebbe partire nel 2022. Se realizziamo quest’anno la vasca, la data del 2022 cade giusta per fare subito il bando di riempimento. Nel contratto, si chiedeva di riconoscere al Comune la quota per asfaltare le strade che verranno impiegate dal passaggio dei mezzi pesanti: stiamo parlando di tutto il percorso che va dalla supestrada 36 al Colombaio, dove prevediamo di realizzare una strada per l’ingresso dei mezzi”.
Michela Mauri
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