Cassago chiama Chernobyl ricorda Sergio e Giancarlo con un progetto solidale. Laurea per uno dei primi ragazzi accolti

Un anno - il 2020 che ci siamo appena lasciati alle spalle - sicuramente non semplice anche per Cassago chiama Chernobyl. A causa della pandemia da Coronavirus l'associazione presieduta da Armando Crippa ha dovuto sospendere il progetto di accoglienza dei bambini (sia per le vacanze estive che invernali) dopo ben venticinque anni dal suo avvio.
Eppure le iniziative portate avanti dal direttivo non si sono fermate. ''Durante l'estate nei fine settimana siamo stati impegnati per la preparazione e l'imballo del materiale sanitario da spedire in Ucraina. Terminato questo lavoro abbiamo organizzato la spedizione con il carico del materiale su due tir all'inizio di settembre'' ha spiegato Crippa. ''I bambini adottati a distanza dalle nostre famiglie hanno continuato a ricevere gli aiuti per garantire loro la sussistenza per le cure e per la frequenza alle scuole dell'obbligo''.

L'arrivo nei mesi scorsi di Dariia. Secondo da sinistra il presidente Armando Crippa

A questo proposito agli inizi di ottobre, malgrado le difficoltà dovute al Covid e ai restringimenti dei voli, è arrivata in Italia (dopo il lungo iter burocratico, reso però più semplice grazie alla disponibilità dell'Ambasciata d'Italia a Kiev e in primis del nostro Ambasciatore Davide La Cecilia) per un progetto di studio Dariia. La ragazza è stata ospitata nel corso degli anni tramite l'associazione cassaghese da una famiglia di Rogno e ora frequenta il liceo linguistico presso l'istituto Cesare Battisti di Lovere.
Restando in tema scuola, come non citare il traguardo ottenuto da Stanislav (Stas) Shvets, accolto in Italia grazie ai progetti dell'associazione, che negli scorsi giorni si è laureato.
Classe 1994 e originario di Pryluki, Stas ha trascorso la sua infanzia nell'orfanotrofio di Gorodnya nella regione di Chernihiv; insieme a lui c'era anche Malvyy Roman, di un anno più giovane.

Stanislav (Stas) Shvets il giorno della sua laurea con la famiglia italiana

''Questi due ragazzi non hanno mai conosciuto i loro genitori e insieme ad altri orfani venivano in Italia a trascorrere le vacanze terapeutiche con Domani Zavtra e la nostra associazione presso la famiglia di Fabio Ghitti di Brescia'' ha proseguito il presidente Crippa. ''Fabio e la sua famiglia nel corso degli anni si sono subito affezionati a loro e hanno sempre manifestato il desiderio di poter garantire un futuro come tanti altri bambini presso una vera famiglia. In quegli anni la nostra associazione organizzava i primi progetti di affido consensuale, di stage formativi e di studio superiore ai minori ucraini. E così dopo che i ragazzi hanno raggiunto l'età adatta per il progetto di studio superiore, Fabio ha deciso di invitarli a studiare in Italia''.

Stas e Roman durante una vacanza in Italia

Stas nel 2011 è stato iscritto al primo anno del corso delle scienze applicate presso il liceo scientifico statale "Leonardo" di Brescia, invece Roman ha frequentato la ragioneria dell'istituto tecnico settore economico "Ivana Piana" di Lovere.
''Abbiamo iniziato così il lungo iter burocratico, prima con il nostro Ministero degli Esteri a Roma; dopo l'ok ottenuto è stata avviata la procedura con la nostra Ambasciata d'Italia a Kiev per ottenere il visto necessario. Finalmente dopo molti problemi, i quali grazie alla nostra determinazione e all'aiuto della nostra Ambasciata sono stati superati, a settembre 2011 i ragazzi sono finalmente arrivati in Italia'' ha continuato Armando Crippa, ripercorrendo la carriera scolastica dei due.

Stas infatti, dopo aver conseguito il diploma, ha voluto seguire l'indirizzo universitario della sua famiglia italiana (Fabio Ghitti è neurochirurgo presso l'ospedale di Brescia ndr) e proprio la settimana scorsa si è laureato in scienze infermieristiche, pronto a lavorare per dare il suo contributo alla sanità a Brescia, in un momento dove il suo aiuto sarà di sicuro preziosissimo.
L'amico Roman, dopo il diploma, sta frequentando l'ateneo bergamasco; è al quarto anno del corso di Economia e Commercio.
A chiudere queste ultime settimane intense per l'associazione, un'altra bella notizia. Cassago chiama Chernobyl ha voluto infatti ricordare i suoi volontari venuti a mancare nel 2020 con un bellissimo gesto. Una targa alla memoria di Sergio Redaelli (vicepresidente) e Giancarlo Minella sarà affissa nella palestra di riabilitazione per bambini diversamente abili presso il policlinico infantile nr. 2 di Chernihiv.

Al centro in piedi Sergio Redaelli e Giancarlo Minella, storici volontari mancati nel 2020

All'entrata della struttura - per la realizzazione della quale i lavori inizieranno già i primi giorni di febbraio - verrà posta una targa con le loro foto scritta in lingua Italiana e in lingua ucraina. Un progetto ambizioso nel ricordo di due volontari che hanno profuso impegno e passione nell'attività a favore del sodalizio cassaghese.
G. C.
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