Medici di base che lasciano gli ambulatori più ''periferici'': casi a Monticello e Viganò

Il problema sollevato nei giorni scorsi dal sindaco Ave Pirovano - relativo al ricevimento degli assistiti da parte dei medici di medicina generale - non riguarda soltanto Cremella.
Come abbiamo già raccontato, l'amministrazione comunale ha deciso di ricorrere ad un avviso di manifestazione di interesse per ''ripopolare'' l'ambulatorio ospitato all'interno del palazzo comunale, presso il quale attualmente prestano servizio soltanto due medici, dopo la recente defezione di altrettanti colleghi che hanno deciso di ricevere l'utenza esclusivamente a Barzanò, dove da anni si sta sperimentando con successo, il progetto di ''medicina di gruppo''.

L'ambulatorio comunale di Cortenuova

Un fenomeno analogo si sta registrando da qualche tempo a questa parte anche a Monticello, in particolare nelle strutture periferiche di Cortenuova e Torrevilla. Negli ambulatori ospitati in Via San Michele e nella palestra delle scuole medie di Via Diaz, il numero di medici al servizio dei pazienti si è ridotto drasticamente a seguito dell'emergenza Covid, tanto che in entrambe le sedi attualmente si registra la disponibilità di un professionista soltanto che, seguendo gli accorgimenti del caso e ricevendo esclusivamente su prenotazione, non rinuncia a presenziare una o due volte alla settimana negli ambulatori delle frazioni, fornendo così un servizio importante alla cittadinanza, soprattutto ai più anziani per i quali il medico di base rappresenta ancora un punto di riferimento importante e ''prossimo'', anche dal punto di vista della distanza.
La maggior parte dei dottori invece, resta a disposizione dell'utenza presso l'ambulatorio di Piazza De Capitani a Monticello, che però risulta logisticamente scomodo per chi vive ad esempio a Cortenuova e non ha a disposizione un mezzo per spostarsi.
''Purtroppo questo non è un problema solo di Monticello o di Cremella, ma di molti piccoli comuni. La tendenza, accentuatasi con il Covid, è quella di centralizzare la presenza dei medici di base, a discapito però della popolazione più anziana'' ha commentato il proposito Alessandra Hofmann, sindaco monticellese nonchè membro del consiglio di rappresentanza di ATS, dove il tema è stato più volte affrontato.

Il palazzo municipale di Viganò, sede degli ambulatori comunali

E' rimasto con un unico medico al servizio dei pazienti presso l'ambulatorio comunale ospitato al piano terra del municipio, anche Viganò, come ci ha confermato l'assessore ai servizi sociali Renato Ghezzi. Dei tre previsti sino a qualche tempo fa, soltanto la dottoressa Tiziana Colombo sta proseguendo nel ricevimento dell'utenza in paese, mentre con il pensionamento del dottor Daniele Zoboli, i suoi assistiti devono recarsi a Barzanò, così come quelli seguiti dal dottor Giorgio Ragunì.
''Questo è un tema che io sto sollevando da tempo, sia con i colleghi sindaci, sia con le figure a cui concretamente spetta la gestione di questo servizio. I medici sono liberi professionisti contrattualizzati con ATS, ma a mio parere il problema vero è la gestione di questa partita da parte di Regione Lombardia. Io ne faccio un caso politico: ho molte riserve sulla legge regionale 23 del 2015. Noi amministratori ci impegnamo per offrire il massimo ai nostri cittadini, ma tutti devono fare la propria parte e in questo caso specifico ad esempio, non sta succedendo. I medici sono liberi di fare le proprie valutazioni, ma purtroppo a rimetterci sono i cittadini che stanno perdendo un servizio prezioso sul territorio'' ha continuato Ghezzi, rivolgendo nel contempo un plauso al dispensario farmaceutico e a chi lo gestisce, essendo Viganò privo di una farmacia vera e propria. ''La dottoressa Colombo mi ha assicurato che non abbandonerà il nostro ambulatorio che è pronto ad accogliere a braccia aperte anche gli altri medici, qualora cambiassero idea''.
G. C.
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