Bulciago: rito abbreviato per Alice, foreign fighter dell'Isis

Alice Brignoli
Ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato Alice Brignoli, la foreign fighter Italiana arrestata sul finire del mese di settembre in Siria dove era scappata con il marito e i figli nel 2015.
Una decisione, quella della donna, che arriva dopo che i pubblici ministeri del pool antiterrorismo Alberto Nobili e Francesco Cajani avevano chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per l'accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo.
Scappata da Bulciago con il marito Mohammed Koraichi e i tre figli minori, Alice Brignoli si era unita ai combattenti dello Stato Islamico fino a quando lo scorso settembre era stata trovata in un campo profughi durante un'operazione dei carabinieri del Ros. La scelta di lasciare l'Italia però era stata rimpianto quasi subito dalla donna: "siamo partiti cinque anni fa, rispondendo al richiamo di Al-Baghdadi, ma volevamo tornare indietro".
La coppia, secondo quanto raccontato dalla donna al gip di Milano, aveva lasciato nel 2015 il lecchese perché aveva aderito a un appello video di Al Baghdadi per unirsi al Califfato. Sentendosi discriminati in quanto musulmani in Italia, hanno deciso di caricare bagagli e figli in macchina e guidare per cinque giorni verso la Siria. Qui però hanno trovato la guerra. Una volta sconfitto l'Isis, il destino della famiglia è finito nelle mani delle forze curde che hanno arrestato e rinchiuso in un carcere il marito, dove è morto a causa di una infezione lo scorso settembre, e hanno trasferito moglie e figli in un campo profughi di Al-Hol, nel Nord-Est della Siria.

La conferenza stampa svoltasi a fine settembre in Procura a Milano per annunciare l'arresto di Alice

"E' stato un grosso errore, lo Stato islamico non era il posto idilliaco che ci aspettavamo quando siamo partiti, rispondendo al richiamo di al-Baghdadi, anzi volevamo tornare indietro", aveva detto Brignoli nell'interrogatorio davanti al gip il 30 settembre. E' stata più volte sentita anche dai pm, ma non ha voluto mai fornire elementi utili sull'organizzazione del viaggio verso la Siria e su altri 'foreign fighter'.
'Aisha', così si faceva chiamare dopo la conversione, e suo marito Mohamed avevano iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009. I due erano finiti tra i sei destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito di un blitz di Digos e Ros dell'aprile 2016 che portò all'arresto di 4 persone: Abderrahim Moutaharrik, campione di 'muay thai' legato all'Isis e che nelle intercettazioni diceva di essere disposto a compiere attentati in Vaticano, la moglie Salma Bencharki, Abderrahmane Khachia e Wafa Koraichi, sorella di Mohamed, marito di Alice Brignoli.
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