Casatenovo: aperta la mostra di sculture di 'Alberico' Fumagalli ispirate alla natura
Si è chiusa in questi giorni la prima settimana di esposizione della mostra “Radici”, a cura di Antonio Alberico Fumagalli, scultore originario di Valaperta e specializzato nella lavorazione delle radici di Robinia.
“Lo scultore, per passione e non per professione, va alla ricerca, nei boschi circostanti il suo bel paesello di Valaperta, dei più antichi ceppi della Robinia, quelli che hanno cessato di vegetare dopo aver dato ripetuta vita a nuovi pollini e nuovi fusti, a seguito del taglio periodico del bosco; ceppi che sono stati temprati e consolidati dal lento scorrere del tempo” si legge in un depliant di presentazione dell’artista, “interpretando l’anima delle solide e centenarie radici e assecondandone le forme e le contorsioni, lo scultore estrae con grande passione, impegno e abili mani d’artista, affascinanti raffigurazioni. Il ceppo della Robinia, considerato legno “povero”, quando è stagionato è in realtà legno “pregiato”, resistente e duraturo, difficile da lavorare ma che regala le più grandi soddisfazioni, proseguendo la vita fra le nostre mani.”.
“Trovo inoltre che il suo lavoro sia un omaggio al territorio, un gesto di grande amore nei confronti di questo: la Robinia è tipica proprio dei nostri boschi e l’idea di dare una nuova vita alle sue radici si coniuga perfettamente con l’obiettivo del mio Teatro e il Parco delle Sculture, cioè di ricercare prospettive altre e di valorizzare la mano dell’uomo che incontra la natura, in due parole, ciò che facciamo noi e che fa anche Antonio è una profonda ricerca delle verità umane trasmesse attraverso l’arte.”.
Tutto il ricavato della mostra, ovvero dalle vendite di opere, e della produzione di sculture in generale, viene poi devoluto in beneficenza: tra missionari valapertini, associazioni di Arcore e Operazione Mato Grosso, emerge allora ancora una volta il risultato della connessione dell’uomo con la natura, che si esprime in questo caso con la condivisione e l’aiuto reciproco, di cui, come sottolineato da Antonio Fumagalli e Irene Carossia, c’è sempre bisogno.
Giulia Guddemi