Molteno: diventa una canzone il brano di Alessandro Villa

E’ già disponibile su tutti i digital-store sotto etichetta di edizioni e distribuzioni Italian Way Music, il brano scritto da Alessandro Villa, interpretato da Matteo Lendo Lenotti. Il testo, titolato “Io sono qui”, riguarda la mancanza di una figura paterna all’interno della vita di un figlio. Non si tratta di un esperienza diretta del giovane moltenese: “Ho conosciuto un ragazzo che è cresciuto senza figura paterna e poi mi è capitato in altre occasioni. Mi sono immaginato cosa volesse dire vivere senza un papà e, per farlo, ho convertito la mia situazione in qualcosa di diverso: io sono cresciuto senza compagni e amici” spiega Alessandro.


“Il testo non mi riguarda in prima persona perché io ho una mamma ed un papà presenti nel tetto famigliare: non mi fanno mai mancare niente, nonostante i crucci legati alla mia disabilità fisio-visiva mi portino spesso a desiderare una vita migliore che, forse, non avrò mai. Senza andare troppo lontano, basti pensare alla situazione di questo brano per capire che c’è sicuramente chi ha in fondo al cuore ferite ben più grandi di una mancata serenità che nemmeno con tutto l’oro del mondo puoi comprare e questo lo puoi capire solo quando ti trovi immerso in situazioni più grandi di te. Tante volte mi è capitato di incrociare lungo il mio percorso persone che l’assenza di un padre l’hanno vissuta sulla propria pelle pagandone care le conseguenze”.





Colpito dalla situazione, ha scritto la canzone che ripercorre parte del suo passato. “Ho letto di un ragazzo e di quello che aveva passato anni fa, comprese tristi vicende che lo hanno portato sulla via sbagliata e sono andato sulle sue tracce perché desideravo a tutti i costi che la sua storia fosse associata a qualcosa di positivo, ma poi non se ne fece nulla”. Trascorso un po’ di tempo, ecco che Alessandro riceve la chiamata tanto attesa:  “Mi sono trovato al telefono con una persona che, parlandomi di Gesù in un modo così delicato e piacevole da ascoltare e lasciar dilagare dentro di sé, stava aiutando me proprio nel momento stesso nel quale io mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per lui: i figli, quando li metti al mondo, restano tuoi per sempre e tali restano anche quando non li riconosci perché sono sangue del tuo sangue”.



Al termine di questa telefonata, sono sorte reazioni nel giovane moltenese: “Dopo la telefonata sono andato un po' in conflitto emozionale perché ero contento per aver sentito il ragazzo ma ero anche triste perché volevo fare qualcosa per lui per ripagarlo delle belle parole che mi aveva detto e, così, successivamente mi venne in mente il testo del brano che, ora che è disponibile su tutti gli store digitali e che, in cuor mio, ho voluto dedicare a lui anche se, guardandomi indietro, sono molte le immagini di ricordi e di momenti condivisi con chi la parola Papà non l’ha mai potuta pronunciare col sorriso o, se lo ha potuto fare, è stato solo una volta diventato adulto”.
Il testo vuole arrivare nel cuore di tante persone, a cui è mancata una figura di riferimento genitoriale: “Il messaggio riguarda il valore di quello che può rappresentare questa mancanza nella crescita strutturale delle persone. Il brano serve per far capire l’importanza di una strutturazione per bene per la crescita dei figli” sottolinea Alessandro.
“Per questo progetto e forse anche per il prossimo che ho in programma, ho deciso di accostare l'hashtag " #saveinnocence " perché vorrei che fosse un brano che vuol fare veicolare un messaggio, oltre che di speranza e di sensibilizzazione, anche di riflessione sui valori di chi, suo malgrado, vive questa circostanza senza aver alcuna colpa. Salviamo l'innocenza, insomma” è la conclusione che trae Alessandro.
M.Mau.
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