Viganò: due formelle dedicate ai santi Apollonia e Vincenzo

In occasione della festa patronale di Sant'Apollonia sono state posate - presso l'edicola sacra sita in via Risorgimento a Viganò, all'esterno della sede municipale - due formelle dedicate alla santa e a San Vincenzo, entrambe realizzate dall'artista viganese Carmen Manzoni.

''Un'opera preziosa per la nostra comunità per la quale esprimiamo un rinnovato grazie per la qualità artistica, segno di fede'' le parole dell'assessore alla cultura Renato Ghezzi, che ha voluto ricordare come, con la posa delle formelle, si è di fatto completato il lavoro dei tre artisti residenti in paese Armando Fettolini, Carmen Manzoni e Corrado Pennati.

Il 22 gennaio cade la festa liturgica di San Vincenzo patrono di Viganò, diacono e martire. Egli è amministratore di beni nella comunità cristiana, e svolge il suo compito con grande attenzione ai poveri.
Di nobile famiglia, San Vincenzo ebbe un’educazione pari al suo livello: destinato alle lettere, venne affidato al vescovo di Saragozza perché provvedesse alla sua formazione spirituale.
Intanto Diocleziano scatenava la persecuzione contro i cristiani, che imponeva
la distruzione di edifici, libri ed arredi cristiani.
In questo clima terribile il vescovo Valerio e l’arcidiacono Vincenzo non si sottrassero ai loro doveri continuando a testimoniare la loro fede. Vennero arrestati fustigati, torturati ed infine uccisi tra il 22 gennaio del 304.
San Vincenzo è patrono di Lisbona dove si trovano le sue reliquie, il suo culto si estese in tutta l’Europa.
Il 9 febbraio è la ricorrenza della festa patronale di Sant’Apollonia vergine e martire.
Nelle parole del vescovo Dionigi, della metropoli di Alessandria d’Egitto, Apollonia è percossa ferocemente sul volto, fino a privarla dei denti e al prefetto che le prometteva salva la vita se retrocedeva dalla sua fede; cosi rispondeva (sono cristiana ed è breve il patire….ma eterna è la gioia).
Davanti al fuoco del rogo, stette un’istante in preghiera, lo sguardo al cielo in ricordo di Gesù, e spinta da questo pensiero si gettò da se stessa fra le fiamme.
Persecuzione di Decio 248 a.c.
Nella nostra chiesa di Viganò sono ritratti con la palma in mano, simbolo di persone che non hanno paura e camminano a schiena diritta e non si piegano davanti alla verità del vangelo ad imitazione di Cristo.
I martiri dei primi tre secoli, hanno dato la vita per testimoniare la loro fede, per
costruire un mondo e una società che mettesse al centro l’uomo e la donna, contro ogni prepotenza e sopruso dei potenti, anche oggi abbiamo tanti martiri nel mondo che, con coraggio, continuano a versare il loro sangue per non rinnegare la fede in Cristo e predicare il suo vangelo di bontà’ e misericordia, e resistono contro i potenti di oggi.
Guardare ai nostri patroni è guardare ai testimoni di oggi.

Viganò, 9 febbraio 2021

Franco Casati

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