Omicidio di Carugo: il moltenese Terenghi tradotto in carcere
Giovanni Terenghi
Terenghi dovrà scontare una condanna residua di quattro anni, quattro mesi e due giorni di reclusione per i reati di atti persecutori in concorso, calunna ed incendio, per i gravissimi fatti connessi alla morte dell'architetto Alfio Molteni, il 58enne ucciso a colpi di pistola la sera del 14 ottobre 2015 a Carugo, davanti alla sua abitazione, mentre stava uscendo di casa per andare a prendere il figlio maggiore. L'iniziale progetto di ferirlo era andato ben oltre: uno dei proiettili gli aveva gravemente lesionato l'arteria, lasciandogli solo pochi minuti di vita.
Una vicenda drammatica. Un omicidio che aveva scosso l'opinione pubblica e per il quale sono stati condannati - a vario titolo - l'ex moglie dell'architetto Daniela Rho (vent'anni la pena in abbreviato), all'ergastolo il suo presunto amante, il commercialista Alberto Brivio, che aveva scelto il dibattimento. Entrambi sono stati ritenuti i mandanti dell'omicidio.
Ergastolo anche per Vincenzo Scovazzo, secondo i giudici l'esecutore materiale del delitto; Terenghi invece, era infatti accusato di concorso in alcuni episodi di stalking e calunnia nei confronti del professionista poi ucciso. Reati, quelli commessi dal moltenese - che era stato ingaggiato dalla moglie della vittima nel suo ruolo di investigatore - in concorso con gli altri fermati, che sono stati posti in essere nel periodo compreso tra il 1 luglio 2014 e il 14 ottobre 2015. La recente sentenza della Corte di Cassazione ha infatti reso definitive tutte le condanne e così come l'investigatore moltenese, anche Daniela Rho è finita in carcere.