Viganò: festa nella Comunità con la messa per Sant'Apollonia, co-patrona del paese

Si è celebrata nella mattinata di oggi la Santa Messa per festeggiare e ricordare la co-patrona di Viganò, Sant’Apollonia, che insieme a San Vincenzo è la protettrice della comunità, morta martire per testimoniare la fede in Cristo. La funzione è stata presieduta dal parroco don Enrico Baramani alla presenza dei fedeli che, nonostante siano state cancellate molte delle iniziative legate alla festa, come la vendita dei tradizionali ravioli in oratorio e la sagra in paese, hanno comunque voluto partecipare al momento spirituale.





Il tema principale affrontato nelle letture e poi nel Vangelo è stato quello della condanna dell’egoismo e dell'umiltà, un valore che dovrebbe costituire il cardine della vita di ogni cristiano, del quale Sant’Apollonia, ormai 1.800 anni fa, è stata un chiaro e concreto esempio.





“Gesù esalta chi si umilia e non dice nulla su coloro i quali, invece, si esaltano, perché sa che quella per loro è già una condanna” ha commentato il parroco durante l’omelia. “Talvolta anche noi assumiamo atteggiamenti di egoismo pur senza esserne consapevoli, ad esempio quando pensiamo che le nostre vite siano esenti da macchie o da peccati, ma dobbiamo ricordarci che al contrario Dio dà la sua Grazia agli umili e a coloro che riconoscono la propria finitezza umana. L’esperienza a cui dobbiamo fare riferimento è sicuramente quella della Madonna, che si è professata fin da subito come serva del Signore, il quale l’ha quindi scelta come madre di Suo figlio e mediatrice di tutte le Grazie, ma anche a quella di Sant’Apollonia stessa. Lei era infatti innamorata del Signore e non ha mai offeso o deluso nessuno proprio perché è rimasta fedele a Gesù fino alla fine, preferendo la morte del corpo piuttosto che quella dell’anima".





"Sant’Apollonia era stata accusata di essere cristiana ai suoi tempi, ma di questo era in un certo senso felice perché sapeva bene che Gesù stesso diceva che bisogna essere capaci di perdere la propria vita piuttosto che rinnegare il Suo amore" ha proseguito il sacerdote. "Per questo motivo, è un esempio ancora oggi per come ha saputo donarsi per testimoniare il suo credo ed è ancora in mezzo a noi, compiacendosi per tutti coloro che sanno raccontare a propria volta quell’amore ricevuto da Dio. Chi ama il Signore ama anche le altre persone perché questo vuol dire attenzione e vicinanza agli altri, un messaggio più che mai importante e pertinente con i tempi di incertezza e difficoltà che stiamo attraversando a causa della pandemia in atto. Vogliamo quindi ringraziare Gesù per averci donato l’esempio e l’insegnamento di questa vittima, Sant’Apollonia, e preghiamo affinché ci possa aiutare a trovare sempre la forza di testimoniare la nostra fede con altrettanto vigore”.






Dopo aver recitato le preghiere formulate appositamente per la Santa e la sua festa, verso la fine della celebrazione il parroco don Enrico si è posizionato dinnanzi all’altare, all’altezza del pallone sospeso, per il tradizionale e suggestivo rito del faro, infuocato come simbolo della purificazione dell’anima e come segno di riconoscenza e devozione verso la patrona di Viganò. A presenziare al rito anche i bambini e i ragazzini della comunità, che hanno ascoltato la messa in una sala dell’oratorio per evitare ulteriori assembramenti in chiesa, creando quindi un ulteriore momento di autentica condivisione.
M.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.