Missaglia: fare sport in tempi di Covid, il tema del terzo incontro con FuoriClasse

Terzo incontro online per il ciclo ''E vedo il mondo da un oblò'' organizzato dall'associazione FuoriClasse in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini e con il patrocinio dei comuni di Missaglia e Monticello. Durante queste serate si affrontano tematiche importanti legate agli effetti positivi e negativi della didattica a distanza, delle attività sportive e delle relazioni interpersonali e dei rischi dovuti all’iperconnessione.
Agli incontri, seguiti con molto interesse da genitori, figli e insegnanti, partecipano esperti nel settore di discussione. Nello specifico all’evento dell'altra sera intitolato ''Vado al campetto'', si è cercato di capire e di affrontare il problema sociale di mantenere vivi i contatti tra i ragazzi e le attività sportive e ricreative al tempo del Covid.


Sono intervenuti il professor Tommaso Mattioni, docente di educazione fisica in servizio all’Ufficio per lo Sport e la Scuola del territorio provinciale Lecco, il professor Mario Passador, docente di fisica e tecnologia con Master in BES e DSA, nonchè allenatore con patentino UEFA (calcio) e Fipav (pallavolo), operatore del benessere (massaggiatore sportivo), allenatore per il corrente anno sportivo dalla US Cisanese Regionale Under 15, già allenatore presso Juventus Summer Camp, e Ilaria Valagussa, tecnico FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici), CONI con titolo di “Maestro Allievo Allenatore” ed “Allenatore 1 livello” settore Action/Corsa, Istruttrice di corsi base di pattinaggio a rotelle per bambini e adulti, allenatrice della squadra agonistica bambini 7-10 anni, rotellistica Roseda Merate.
Mediatori della serata sono stati Maurizio Este, presidente dell’associazione FuoriClasse, e Diego Benfatto collaboratore e tecnico di queste serate, i quali dopo avere dato il benvenuto agli ospiti della serata e aver spiegato il motivo dell’incontro hanno subito lasciato la parola al sindaco di Monticello Alessandra Hofmann la quale ha espresso un personale parere riguardo il tema della serata.


''Come sindaco e come genitore ritengo che lo sport abbia una valenza educativa importantissima. Lo dico per esperienza personale in quanto sono madre di uno sportivo agonista e ho visto nella crescita di mio figlio l’importanza dell’attività sportiva. All’interno delle scuole non si è rivista solo la didattica ma anche l’intera l’attività sportiva, la quale subendo un freno, si è dovuta reinventare, così anche gli educatori e gli allenatori hanno dovuto trovare modi alternativi per fare ritrovare la socialità come fondamento di crescita. Come enti locali, io credo che noi abbiamo il compito di poter fornire, sul nostro territorio, strutture ed impianti sportivi da mettere a disposizione delle associazioni sportive per permettere loro di lavorare ancora insieme ai nostri ragazzi'' ha detto la prima cittadina monticellese.
Per rendere meglio il pensiero dei giovani riguardo gli allenamenti durante il periodo del Covid, è stato mostrato un breve contributo video realizzato dagli atleti della rotellistica Roseda e dagli atleti della Us Cisanese. Dal filmato è emerso un profondo senso di nostalgia da parte dei ragazzi nei confronti non solo dello sport ma anche dei compagni di squadra e degli allenatori.
Un input ulteriore è stato fornito dai tre esperti nel settore chiamati per dare testimonianza diretta di quanto sta succedendo all’interno del mondo sportivo. In primis il Prof. Mattioli ha portato con sé, ed espresso, il pensiero e le esperienze di alcuni colleghi e professori di educazione fisica. Ad emergere, ha affermato il professore, è stata la mancanza dell’attività motoria all’interno e non dell’ambiente scolastico.


''Ciò che ci siamo trovati a fare è stato reinventare l’attività sportiva attraverso nuovi stimoli e motivazioni. Tutti i ragazzi e le ragazze riportano un disagio legato alla mancanza di movimento e dell’attività ludico-sportiva durante i momenti extrascolastici. Molti colleghi sono concordi nel dire che ciò che manca di più è ciò di cui siamo stati privati. Da ciò si percepisce ancora di più l’importanza del movimento, dell’attività fisica, della possibilità di farsi compagnia e vincere insieme e di stare bene a livello psicofisico''.


Un altro aspetto emerso come criticità rispetto a questa difficile situazione è stato l’incremento nell’utilizzo dei mezzi elettronici come sostituti dell’attività motoria, in particolare giochi sui telefoni o sulla PlayStation. Lo stimolo che si cerca di condividere è quello di riportare l’attenzione sugli hobby positivi come la musica, lo sport, la lettura. Bisogna cercare di vivere il quotidiano secondo l’ottica anglosassone  “doing or lousing” fallo altrimenti lo perdi, si deve cercare quindi di spronare i ragazzi ad intraprendere un’attività per il proprio bene altrimenti si rischia di perderla per sempre.
In modo più pratico anche Ilaria Valagussa ha dato testimonianza della propria esperienza come allenatrice della squadra di pattinaggio in tempo di Covid. La sportiva ha raccontato il nuovo modo attraverso il quale si è cercato di portare i pattini, attraverso video-allenamenti e videochiamate volte a fortificare l’aspetto relazionale educativo che si stava perdendo con la distanza. “Abbiamo deciso di rendere i bambini protagonisti, supportandoli fino al rientro in pista, e spronandoli il più possibile a non abbandonare, anzi apprezzare ancora di più quello che lo sport ha da offrire”.


In ultimo anche il moster Mario Passador ha voluto raccontare la sua personale esperienza insieme con i suoi ragazzi. A suo parere l’allenatore è prima di tutto un educatore ed è indispensabile tenersi sempre dalla parte dei ragazzi dimostrando loro che è bello e giusto credere in qualcosa che si ama come lo sport.
''Per loro noi siamo guide, punti di riferimento sanno che possono trovarci e possono trovare in un noi un sostegno concreto. L’obiettivo primario è accompagnarli nella crescita, cercando di rafforzare quella connessione che si crea tra ragazzi, mister e genitori, quando capisci che si è venuto a creare uno sguardo complice, quando sai di essergli stato d’aiuto, quando loro capiscono di potersi fidare è allora che pensi di aver fatto un buon lavoro'' ha raccontato.
Concluso anche il terzo incontro, ora l'appuntamento è per il prossimo 25 febbraio per la serata intitolata ''Attenzione all'iperconnessione''.
Marina Temperato
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