Bevera: coppia peruviana arrestata dopo il furto di magliette da Sport Specialist

Il tribunale di Lecco
Una coppia di peruviani è stata tratta in arresto dai carabinieri della stazione di Cremella nel primo pomeriggio di sabato a Bevera di Sirtori, dopo un furto messo a segno ai danni del negozio Sport Specialist.
I due infatti sono stati sorpresi dalla direzione dell'esercizio commerciale mentre indossavano, una sopra l'altra, tre magliette ciascuno, prelevate dopo aver rimosso il dispositivo anti taccheggio mediante un attrezzo. Il totale della merce sottratta dai coniugi - come "regalo di San Valentino" - è pari a circa 650 euro.
Tradotti questa mattina in tribunale a Lecco al cospetto del giudice Giulia Barazzetta per essere sottoposti a processo penale con rito direttissimo, i due - senza permesso di soggiorno e residenti a Milano, in Italia da un anno e mezzo lui ed un anno lei - hanno ammesso ogni addebito.
Alla domanda del Vpo Mattia Mascaro in merito all'uncino trovato in loro possesso, lui (classe 1989, nato a Lima, già sottoposto ad obbligo di firma per un altro furto aggravato avvenuto a Cremona ad ottobre 2019) ha detto essere parte del suo motorino.
Lei invece, classe 1991, incensurata e in dolce attesa, ha ammesso di essere stata invitata dal marito ad indossare le magliette perché "rovinate", rimuovendo l'antitaccheggio con le mani.
Chiedendo la convalida dell'arresto dei due, il pubblico ministero ha ipotizzato l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora per la donna mentre per il consorte ha chiesto il carcere perché non ha mostrato alcuna collaborazione nell'ammettere la provenienza dell'uncino.
Il difensore d'ufficio della coppia, l'avvocato Giuseppe Visconti, ha invece chiesto al giudice una misura cautelare meno afflittiva per l'uomo, sottolineando che i due, sorpresi dal direttore del negozio con indosso gli indumenti sottratti, si sono offerti di pagare la merce ma nonostante ciò la direzione ha chiamato le forze dell'ordine. Non avendo trovato un accordo per il patteggiamento, ha chiesto di usufruire dei termini a difesa.
Dopo la camera di consiglio il giudice, ravvisando che le esigenze cautelari nei confronti dei due siano necessarie per via della personalità criminale dei soggetti, ha disposto la misura cautelare del carcere per l'uomo non potendo fare affidamento sulle sue capacità autocustodiali e per lei l'obbligo di dimora presso il Comune di Milano e l'obbligo di rimanere al suo domicilio dalle 19.30 alle 7 del mattino.
Si torna in aula il 12 aprile per il proseguimento del processo.
B.F.
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