Parco della Valletta: in corso i sopralluoghi per disincentivare il motocross abusivo

Le GEV impegnate nei pattugliamenti serali
Si è concluso negli ultimi giorni anche il secondo week end di pattugliamento delle Guardia Ecologica Volontaria e della Polizia Provinciale nelle aree agricole e nei sentieri del Parco Agricolo Sovracomunale della Valletta, a seguito di segnalazioni di motociclisti abusivi all'interno dell'area.
Nella giornata di sabato 13 le autorità avevano infatti svolto un presidio presso la cascina Costajola sul confine tra il Comune di Barzago e Cremella e nel pomeriggio erano stati allontanati alcuni utenti che a bordo di moto e motocross non rispettavano alcune delle regole basilari per la salvaguardia, la tutela e la conservazione del parco stesso.
I sopralluoghi continueranno per tutto il mese di febbraio anche nelle altre zone sensibili al fenomeno, ovvero l'ex area produttiva della Fantic Motor a Barzago, la Valmara sul confine tra Bulciago e Barzago, via Conte Taverna a Bulciago, la zona dei morti dell'Avello in via Cavallo tra i tre Comuni di Cremella, Bulciago e Barzago, dove si trova il santuario della Madonna del Carmelo e l'area di Bevera sul confine tra Barzago e Castello Brianza, oltre il santuario mariano.
Le prime segnalazioni sulla presenza di attività illegittime di motocross erano pervenute già nella settimana in cui la Lombardia era ancora in zona rossa, il che ha reso il fenomeno ancora più condannabile e fuori legge vista l'impossibilità di svolgere qualsiasi altra attività se non per motivi di salute o di necessità. Le denunce erano giunte dai cittadini del territorio che avevano prontamente chiamato i sindaci, i volontari della Protezione Civile e anche i Carabinieri.
L'iniziativa del pattugliamento, quindi, era stata pensata dal sindaco di Barzago, Mirko Ceroli, condividendo l'idea con gli altri comuni facenti parte del Parco della Valletta e soggetti alle incursioni da parte dei motociclisti abusivi.
Nello specifico, sono stati allertati la Polizia Provinciale, il Parco Valle Lambro, le due caserme dei Carabinieri di Cremella e Costa Masnaga con il fine di organizzare dei pattugliamenti congiunti. Quelli che ad oggi sono in corso sono quindi il risultato della risposta delle Guardie Ecologiche Volontarie introdotta dalla Provincia di Lecco.
Le azioni delle GEV sono poi state coordinate grazie all'aiuto della dirigente del settore, la dottoressa Raffaella Forni, insieme all'agente della Polizia Provinciale Mirko Cappelli, con i quali il Comune di Barzago e gli altri enti coinvolti intrattengono un rapporto di lunga data per via delle iniziative del Parco.

Il sindaco di Barzago, Mirko Ceroli

"Colgo l'occasione per ringraziare tutti loro, insieme ai volontari che si sono organizzati e lo stanno facendo tuttora per coprire le aree segnalate" ha commentato il sindaco Ceroli, specificando poi i primi risultati di questi pattugliamenti. "Al momento per quanto riguarda le multe non risulta che ne siano state fatte perché ha funzionato ovviamente il discorso del deterrente. Appena i motociclisti vedono le divise scappano e fuggono, alcuni sono stati fotografati ma il materiale fotografico e le segnalazioni sono ancora in corso di elaborazione e mi verranno inviate al termine dei sopralluoghi. Ho confermato la mia disponibilità come sindaco e con i colleghi ad essere presenti sul luogo durante lo svolgimento di questi controlli nei week end prossimi. Personalmente, sarò presente a Bevera tra Barzago e Castello, dove farò conoscere meglio alle Guardie Ecologiche le aree interessate da questa criticità. La cosa che mi preme sottolineare è che quando durante le passeggiate si incontrano motociclisti o altre problematiche di qualsiasi tipo bisogna denunciare subito ai Carabinieri di zona e poi informare anche i rispettivi sindaci. Se c'è poi del materiale fotografico tanto meglio, perché mettendo insieme i dati raccolti si potrà tentare di mappare il più possibile il fenomeno per realizzare poi interventi sempre più mirati".
Sono stati infatti gli stessi Carabinieri a sottolineare la necessità di segnalare tempestivamente nel caso in cui si dovessero rilevare degli atteggiamenti sospetti in modo da poter recarsi subito in loco. Il segnale più importante, secondo lo stesso Ceroli, è comunque che, nonostante le difficoltà della situazione pandemica, i comuni cercano di prendersi cura dell'ambiente avendo cura di proteggerlo e conservarne le risorse; il fatto che ormai i motocilisti, usando terreni agricoli o sentieri, hanno creato dei veri e propri danni al suolo formando talvolta anche solchi molto profondi, dovrebbe sempre risultare inammissibile e intollerabile per le autorità competenti.
"I divieti e la segnaletiche ci sono, quindi confido nel lavoro organizzato con le forze dell'ordine e il sul supporto delle Guardie Ecologiche, oltre che al buon senso della cittadinanza stessa" ha concluso il sindaco barzaghese.
M.B.
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