Maresso: l'asta per aggiudicarsi l'ex certificatore va deserta

E' andata deserta anche questa volta l'asta indetta dal Comune di Missaglia per la vendita dell'ex certificatore di Maresso.
Nelle scorse settimane la giunta del sindaco Bruno Crippa aveva deciso di affidare l'incarico ad un professionista per redigere una nuova perizia di stima che attestasse il valore del piccolo locale situato in Via Manzoni, nei pressi dell'abitazione esplosa poco più di un anno fa. Ci aveva già provato ad alienarlo il Comune, ma senza risultati concreti.
A fronte di alcune richieste e interessamenti avanzati da privati negli ultimi mesi, l'amministrazione comunale si è convinta a indire una nuova asta pubblica per la vendita dell'immobile che per un tempo limitato, a metà anni Novanta, aveva ospitato il certificatore comunale.

L'ex certificatore in un paio di immagini scattate qualche anno fa

Un servizio all'epoca introdotto dall'ex sindaco Luciano Mottadelli, per agevolare i residenti della frazione. Si trattava di una sorta di macchina utilizzabile in maniera autonoma dai cittadini, per il rilascio di documenti anagrafici come i certificati di nascita o residenza, senza doversi recare in municipio. Una sorta di bancomat, con tanto di lettore di scheda, tastiera, display e apposito spazio per l'erogazione degli atti comunali.
Un servizio pensato soprattutto per gli anziani e i non automuniti, considerando che Maresso dista almeno un paio di chilometri dal centro di Missaglia.
Il certificatore tuttavia, funzionò solo per pochi anni, a causa di ripetuti guasti al macchinario stesso e allo scarso interesse da parte dei maressesi.
Di proprietà del Comune sono rimasti i due piccoli locali: quello che ospita appunto lo ''sportello'' e una stanza accanto, protetta da una porta blindata. Inserito tra i beni alienabili, nel 2010 l'allora amministrazione Casiraghi aveva indetto un'asta pubblica per l'immobile, dopo una perizia di stima che fissava in poco meno di 30mila euro il suo valore, crollato con il passare degli anni sino a 3800 euro, la cifra fissata quale base d'asta per aggiudicarsi i locali. Eppure anche questa volta, nessuno ha presentato richiesta.
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