Dopo l'appello del figlio Valeriano, da un lettore notizie utili per ricostruire la storia dell'ex deportato Pasquale Maggioni

Dopo l'appello lanciato attraverso Casateonline dal figlio di Pasquale Maggioni - ex internato in un lager tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale - un nostro lettore è riuscito a fornire informazioni preziosissime a seguito di una ricerca effettuata nell'archivio internazionale di deportati nei campi.
E' stato così possibile per la famiglia del besanese rintracciare alcuni risultati utili su quell'esperienza atroce subita dal proprio congiunto negli anni '40.
Informato della notizia, il figlio Valeriano, oggi residente a Verderio, ha tradotto il documento contenuto nell'archivio riguardante il padre, effettuando una serie di ricerche basandosi sui luoghi e le date citate in esso.

Pasquale Maggioni

Tra le fonti, sono state usate le registrazioni degli stranieri e dei persecutori tedeschi da parte di istituzioni pubbliche, titoli sociali e società dal 1939 al 1947, le attuazioni degli ordini delle forze alleate sull'elenco di tutti gli stranieri e dei persecutori tedeschi e documenti correlati. Gli elenchi sono stati redatti in relazione ai cosiddetti Ordini delle Forze Alleate, il cui scopo era quello di ottenere quante più informazioni possibili sulla sorte dei prigionieri di guerra, dei lavoratori forzati e dei rifugiati.
Dalle conclusioni di Valeriano rispetto ai documenti ai quali è stato possibile avere accesso si evince che la zona di deportazione del padre era la regione della Turingia in Germania; le date evidenziano un periodo temporale che va dal 13 giugno 1944 al 15 luglio 1945 e viene indicata anche la provenienza da un altro campo, sito presso un piccolo paese, Großbocka, a vocazione prettamente agricola.
Secondo Valeriano è probabile poi che nelle vicinanze di Großbocka si trovasse uno dei 139 sottocampi del tristemente noto Lager di Buchenwald localizzato nei pressi della città di Weimar, dei quali purtroppo non ci sono indicazioni precise come non ne esistono riguardanti altri campi non ufficiali disseminati in Turingia altrettanto crudelmente gestiti dalle SS.
Si tratta in particolare di un campo (fonte ANED sito www.deportati.it) che si troverebbe nei pressi della città di Kahla (a metà strada fra Weimar, dove sorgeva Buchenwald, e Großbocka) e presso questa cittadina fu creato personalmente da Herman Göring un complesso industriale denominato Reimahg, acronimo di Reich Marshall Herman Göring. Qui, 95 aziende sfruttarono ai lavori forzati 15.000 prigionieri provenienti da 9 nazioni, di cui il 30% Italiano. La vocazione di tutti questi campi era fornire lavoratori schiavi per tutte le esigenze produttive della regione, con lo scopo finale dello sterminio basato su lavori forzati e denutrizione sistematica. I prigionieri venivano sfruttati fino a quando erano in grado di lavorare, poi ridotti a larve umane venivano soppressi direttamente o spediti nei campi di eutanasia. Il percorso di Pasquale di deportato probabilmente quindi iniziò nel 1943 come deportato a Buchenwald, il quale fungeva anche da campo di smistamento, passato poi a Großbocka, dove si è ammalato di Malaria, come riportato sul documento, quindi trasferito a Hilburgausen probabile campo di eutanasia, dove contrariamente a tutto è riuscito a continuare a lavorare evitando di essere soppresso.
La sopravvivenza in questo contesto era stata garantita grazie anche all'aiuto di quel commilitone che più tardi si occuperà di recapitare i suoi documenti in Italia, e che oltre a tale episodio, figurava anche nei ricordi della madre di Valeriano che raccontava appunto che costui si era occupato di curare il padre facendogli delle iniezioni. Non è dato sapere come potesse avere accesso a dei medicinali, con ogni probabilità, secondo il figlio di Pasquale, possedeva competenze sanitarie, quindi lavorava in una sorta di infermeria del campo. Considerando poi che la liberazione del campo di Buchenwald da parte degli alleati, e poi gradualmente di tutti i campi in Turingia, è avvenuta in data l'11 aprile 1945, gli ultimi quattro mesi circa passati a Hilburgausen furono sotto il diretto controllo degli alleati, e nel documento si legge che solo il 15 luglio 1945 Pasquale fu mandato a Wasungen, altro campo di prigionia che probabilmente con l'avvento degli alleati era diventato campo di smistamento per il rimpatrio.

In rosso è indicata la parte dell'archivio in cui compare il nome di Pasquale Maggioni

''Sono molto grato per aver avuto la possibilità di consultare questa documentazione, la quale è stata peraltro redatta sotto obbligo degli alleati in modo da evitare che i tedeschi potessero distruggere eventuali prove e documenti, utili soprattutto per le famiglie delle vittime. Dopo queste ricerche ho chiamato il responsabile dell'associazione combattenti e reduci di Ronco Briantino che mi ha offerto la disponibilità ad accedere a tutti i documenti cartacei riguardanti i reduci della Seconda Guerra Mondiale originari del paese. L'intento è quello di poter rintracciare tra i nomi presenti quello della persona che arrivava dalla stessa zona della Germania dove era stato internato mio padre, in modo da potermi mettermi in contatto con i suoi parenti e provare infine ad arricchire ancora di più il grande puzzle di quanto accadutogli in quegli anni terribili" ha commentato Valeriano, affermando di voler continuare ad andare a fondo nella storia per portare a galla più elementi possibili che possano aiutare a ricostruire l'esperienza di Pasquale.
Martina Besana
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