Oggiono, Caritas: le donazioni tengono il passo delle richieste di aiuto. Incertezza sul futuro

Con l'inizio della Quaresima si apre una delle fasi più importanti dell'anno nella raccolta di aiuti da parte della Caritas di Oggiono. Dal prossimo sabato 20 febbraio prenderà il via la raccolta per il banco alimentare del Decanato che ha sede a Molteno.
Da un anno prosegue l'emergenza sanitaria legata alla pandemia. Situazione che si è tradotta in crisi economica e conseguentemente in emergenza sociale. Durante questo periodo sono aumentate le persone che hanno fatto affidamento sugli aiuti messi a disposizione dalla Caritas. «Nel 2020 abbiamo aumentato il numero di assistiti, anche se in modo non eccessivo: siamo sopra le 200 famiglie, fra le 210 e le 220, prima eravamo a 180» ha spiegato Roberto Ferrario - responsabile del Decanato di Oggiono - aggiungendo: «Una percentuale fra il 35% e il 40% circa è costituito da nuclei familiari italiani».

Il centro di ascolto Caritas in Via 1°Maggio a Oggiono

Con l'inizio della crisi economica, le prime persone a ritrovarsi senza reddito sono state coloro che non avevano una forma contrattuale di lavoro garantita dalla cassa integrazione e dal blocco dei licenziamenti. Fra queste persone "espulse" dal mercato del lavoro sono individuabili alcune categorie in cui rientrano i nuovi soggetti che hanno richiesto un aiuto: «camerieri, colf e addetti di imprese di pulizia» ha precisato Ferrario.
Nell'arco del 2020 sono aumentate anche le donazioni e i contributi. Le principali fonti di approvvigionamento del banco alimentare restano: le donazioni dei privati, la Caritas milanese e l'Unione Europea. «Le chiese - ha spiegato Ferrario - possono accogliere meno persone, per motivi di sicurezza. Diminuendo il numero di fedeli che si reca a messa diminuiscono le donazioni. Fortunatamente chi dona lo fa dando un contributo importante». Di pari passo è incrementato il supporto fornito dalla Caritas di Milano. «È aumentato il sostegno da parte della Caritas diocesana, sono arrivate derrate alimentari maggiori rispetto al 2019» ha ricordato Ferrario precisando: «questi trasferimenti hanno compensato il mancato introito di quanto raccolto nelle chiese». Su un altro versante, le donazioni dei privati sono servite per fornire un aiuto anche alle famiglie che, avendo perso la fonte di reddito principale, necessitavano di un contributo per far fronte a spese imminenti come le rette dell'asilo.
Il 2021 per la Caritas oggionese si è aperto, al momento, in modo non dissimile dal 2020.
«Proseguono - ha spiegato Ferrario - le attività dei Fondi, fra cui il Fondo San Giuseppe e il Fondo Famiglie. Cercano di dare un aiuto a chi ha perso l'alloggio o chi ha perso il lavoro. Anche con stage di sei mesi, a carico di Caritas Ambrosiana, in aziende disponibili che possono poi decidere se assumere o meno il lavoratore». Inoltre, è sempre attivo il centro di ascolto della Caritas di Oggiono che lavora online ed è anche accessibile su appuntamento.

Il banco alimentare Caritas a Molteno

Sul futuro restano però alcune incertezze: «Prevediamo che con la fine del blocco dei licenziamenti ci possa essere un aumento delle richieste di assistenza» ha dichiarato Ferrario. Le dimensioni del fenomeno non sono quantificabili: «È impossibile - ha precisato - avere un'idea di quello che potrà succedere, al momento seguiamo i dati diffusi a livello nazionale. Di mese in mese tracciamo un bilancio e facciamo un elenco di quello che possiamo offrire alle persone, fino ad oggi siamo riusciti a far fronte alle richieste».
In questo particolare momento dell'emergenza l'emporio del decanato resta non accessibile alle famiglie, per motivi di sicurezza. I volontari della Caritas predispongono dei pacchi di aiuti che tengono conto delle specifiche esigenze delle famiglie. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì gli assistiti possono procedere al ritiro degli aiuti. Un'attività che ha richiesto molto impegno anche da parte degli stessi volontari dell'associazione. Su questo versante si registrano novità positive.
«Abbiamo avuto l'adesione di due nuovi volontari nel nostro piccolo gruppo dell'emporio, hanno tanta voglia di fare e tanta umiltà» ha ricordato Ferrario aggiungendo: «Questo, nonostante i tempi bui, ci conforta, ci fa ben sperare, insieme all'aumento delle donazioni. Guardiamo avanti sperando di far fronte a tutte le persone che si rivolgeranno a noi, sia al centro di ascolto che all'emporio».
L.A.
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