Bosisio: Alberto Valsecchi colleziona le cartoline del paese. Abbracciano tre secoli
Un ventaglio di immagini che attraversa tre secoli: XIX, XX e XXI. La prima è datata 1899, l'ultima dopo il 2010. Tra queste due date ci sono 150 cartoline, raccolte da Alberto Valsecchi, bosisiese di 48 anni. La sua collezione, che ha raggiunto questa quantità in quattro anni, ruota attorno a un solo tema: Bosisio Parini, dal bianco e nero al colore.
Alberto Valsecchi
Alberto ha vissuto fino a 18 anni a Cesana, poi si è trasferito a Bosisio, paese da cui proviene parte della sua famiglia e a cui oggi sono legati i ricordi della sua infanzia: il nonno era solito raccontargli della sua amicizia con la proprietaria di villa Mira, la residenza oggi di proprietà dell'ASST di Lecco, mentre le zie lo coinvolgevano in estate, negli anni d'adolescenza, nella loro attività di consegna delle bombole di gas nelle residenze. "Ero sempre circondato da cose belle e c'è sempre stata in me l'idea di raccogliere qualcosa che richiamasse quegli anni. Non l'ho mai fatto, fino a quattro anni fa quando ho cominciato a collezionare i primi pezzi" ha detto.
Inizialmente la sua attenzione si è concentrata su ciò che più rende noto il nome di Bosisio al di fuori dei confini territoriali: Giuseppe Parini. Alberto ha cominciato a collezionare stampe e giornali in relazione ai centenari di nascita o morte del poeta. "Ho visto che il materiale non era solo presente su riviste, ma anche sulle cartoline: ne esiste una grande quantità in generale su Bosisio e c'è un mercato fiorente". E così è cominciata la raccolta, che negli anni è sempre più cresciuta: oltre a quelle che raffigurano il paese e la frazione, Garbagnate Rota, Alberto ha unito anche quelle che mostrano una veduta panoramica dagli altri comuni lacustri.
Occorre però imparare a districarsi in questo mercato dove non manca la diffusione dei falsi. L'esperienza viene in aiuto: "Mi è capitato di prendere una cartolina che era una riproduzione: me ne sono accorto perché, quando arrivata a casa, c'era solo l'immagine frontale e dietro c'era il cartoncino bianco - ha aggiunto Alberto - Un'altra volta, il pezzo era stampato fronte e retro: l'originale aveva un pezzo mancante che invece nel mio caso, essendo una fotocopia, era presente ma era solo un angolo bianco. Spesso, per riconoscere gli originali, viene in aiuto anche l'olfatto: non è infatti possibile falsificare l'odore della vecchia carta che rimane conservata per anni negli scatoloni in soffitta".
L'occhio dell'acquirente è sempre importante per acquistare i pezzi giusti. "Ho persino trovato una cartolina che, pur raffigurando una strada di Bosisio, aveva il cartello stradale che indicava un altro comune. Ho riconosciuto il palazzo, la via e l'ho acquistata. In casi di questo tipo, non è facile perché questo pezzo, nell'esposizione, era escluso dalle sezioni che rappresentano Bosisio. Capita persino che i nomi delle vie siano scritti in modo sbagliato".
Quali sono i pezzi della collezione preferiti da Alberto? "Mi piacciono in modo particolare le cartoline che sono state spedite. Hanno un valore in più perché contengono delle storie che mi piace leggere. Un paio di anni fa ho trovato una cartolina della signora Carla (proprietaria di villa Mira, ndr) che scriveva alla sua amica e, contornando il parco della sua proprietà, indicava la residenza. È stato bello trovare la sua calligrafia su una cartolina comprata 50 anni dopo la morte del nonno. In generale, sono poi affezionato alle cartoline più antiche perché mi piace vedere la trasformazione urbanistica di Bosisio negli anni".
Alcune immagini del paese raccolte in questi anni sono "provini fotografici": immagini differenti, campionari da sottoporre a selezione prima della stampa definitiva.
Nel dettaglio la collezione di 150 cartoline è così composta: 71 riguardano direttamente Bosisio, 21 Garbagnate Rota, 32 con vista su Bosisio, 21 del poeta Parini e 5 con immagini di luoghi ameni con scritte di versi del Parini.
Michela Mauri