Monticello: alla Casa di riposo torna il contatto ravvicinato fra ospiti e parenti grazie alla ''bolla degli abbracci''

Tornare ad apprezzare il valore di un abbraccio. Commuoversi alla vista di un proprio caro, andando al di là di quello che fino ad oggi è stato il contatto attraverso una vetrata.

I referenti della Casa di Riposo e le autorità intervenute questa mattina all'inaugurazione

Tutto questo è da oggi possibile alla Casa di riposo di Monticello, dove questa mattina è stata inaugurata - alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti della struttura - la ''bolla degli abbracci''. Una stanza gonfiabile posizionata nel cortile interno che consentirà agli ospiti di tornare ad avere un contatto ravvicinato con i propri familiari, riducendo le distanze fisiche.

Diviso in due settori, il ''gonfiabile'' - riscaldato - sarà messo a disposizione di ciascun parente per dieci minuti dal lunedì al sabato mattina. La presenza di due maniglie in plastica per poter infilare le braccia, permetterà appunto agli anziani e ai loro cari di abbracciarsi; un gesto apparentemente banale ma non così scontato, se si considera appunto che il Covid ha sostanzialmente bandito i contatti personali, ammettendo unicamente quelli a distanza, quale forma di protezione anti contagio.

Da sinistra don Marco Crippa, la presidente Scaccabarozzi, la dr.ssa D'Antino e il sindaco Hofmann

Ad illustrare il progetto è stato il direttore sanitario dr.ssa Arianna D'Antino, che ha voluto innanzitutto sottolineare l'avvenuta installazione di una segnaletica in entrata e in uscita per evitare al massimo i contatti con chi fa il proprio ingresso in struttura dall'esterno, che dovrà sottoporsi alla misurazione della temperatura e ad una sorta di triage.
Prima di accedere alla ''bolla'' i parenti saranno chiamati ad indossare del materiale monouso: camici, guanti e manicotti, mentre tra un ingresso e l'altro la struttura verrà sanificata. Gesti semplici ma che dovranno essere ripetuti di volta in volta, proprio a tutela della sicurezza di tutti.


''Quello di oggi non vuole essere uno spot, ma un segno di ringraziamento. Questa iniziativa è stata fortemente voluta dal consiglio di amministrazione e resa possibile dagli sponsor, dai parenti dei nostri ospiti, di quelli che ci hanno lasciato e dall'associazione Amici e familiari della Casa di Riposo'' ha detto la presidente Laura Scaccabarozzi, che non è riuscita a trattenere la commozione. Era da tempo che lei stessa non riusciva ad interagire con molti degli anziani della RSA, con i quali negli anni si è instaurato un rapporto di affetto e vicinanza.

''Dietro a quello che vedete oggi c'è stato un mese intenso di lavoro, con l'obiettivo di mettere al centro i nostri ospiti'' ha aggiunto Scaccabarozzi, ringraziando la dottoressa D'Antino, il dottor Rossi e l'ingegner Maggioni che si sono occupati in prima persona del progetto, ma anche il sindaco Alessandra Hofmann e l'assessore ai servizi sociali Roberto De Simone ''sempre attenti al lavoro che svolgiamo e pronti a darci sostegno e a suggerirci le loro proposte positive''.
Un grazie la presidente l'ha poi rivolto a don Marco Crippa, parroco di Monticello ''che ha aderito da subito all'iniziativa odierna, dimostrando un'umanità non da tutti''.

Presenti anche l'assessore De Simone e il direttore Gioia

Prima di mostrare dal vivo l'efficacia del progetto e nel concreto, il suo funzionamento, la dottoressa D'Antino ha voluto rivolgere un pensiero a tutti coloro che lavorano all'interno della RSA che hanno reso possibile inaugurare la ''bolla'': da Michela la caposala, ad Anna, referente delle ASA, passando per il direttore Maurizio Gioia.

''La bolla consentirà ad una quarantina di ospiti alla settimana di vedere i loro familiari e per questa ragione proseguiranno anche gli incontri al vetro, come è stato possibile fare fino ad oggi'' ha concluso il direttore sanitario, che ha voluto evidenziare la scelta di inaugurare la struttura proprio oggi, 20 febbraio, giornata che vuole celebrare il personale sanitario per l'eccellenza e la professionalità profuse durante la pandemia.

A concludere la breve cerimonia, prima della benedizione impartita da don Marco, le parole del sindaco Alessandra Hofmann. ''Finalmente sarà possibile vedersi da vicino e toccarsi in qualche modo....gesti che fanno bene al cuore'' ha sottolineato l'amministratrice, ricordando la capacità dell'intero staff della struttura monticellese di prendersi cura degli ospiti anche dal punto di vista affettivo. Perchè il Covid ha messo a dura prova non soltanto sotto il profilo sanitario, penalizzando tutti noi nelle relazioni sociali e nel contatto fisico, di cui abbiamo riscoperto - partendo dai gesti più semplici - la straordinaria importanza.
G. C.
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