Nibionno: affidati i lavori per la riparazione della traversa crollata sul fiume Lambro

Affidato l'appalto dei lavori per la sistemazione della traversa sul fiume Lambro a Nibionno che circa quindici giorni fa è parzialmente crollata: l'intervento prenderà il via il prossimo mese di marzo.
L'area dove si è verificato il crollo si trova alle spalle del centro sportivo, in località Gaggio-Molino Nuovo: tempestivo è stato, il giorno successivo alla caduta, l'intervento del parco Valle del Lambro che ha inviato sul posto l'ingegnere Daniele Giuffè per una verifica. La traversa, per la verità, era già tenuta sotto controllo dagli enti preposti, come ci aveva spiegato il tecnico. "Era sotto monitoraggio da un anno perché i primi segni cedimento c'erano stati diversi mesi fa ma, in questi casi, bisogna intervenire solo dopo la caduta".

I lavori di sistemazione ordinaria del fiume sono di competenza del Parco Valle del Lambro ma, nel caso di manutenzione straordinaria dei corsi fluviali, come quello che si è verificato un dozzina di giorni fa a Nibionno, l'autorità idraulica competente sarebbe infatti l'agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO) che, tuttavia, in questo caso, ha autorizzato il parco Valle Lambro a intervenire in virtù della somma urgenza. "È un'urgenza che però non necessita di lavori nell'immediatezza: abbiamo dovuto seguire le procedure di appalto, con tempi veloci".

L'ingegnere Daniele Giuffrè del Parco Valle del Lambro

Al momento, la portata del fiume Lambro viene regolata artificialmente a monte. "Siamo in un periodo meteorologicamente stabile, che ci permette di regolare il livello del fiume con il cavo Diotti - ha precisato l'ingegnere - Stiamo trattenendo le acque in modo da avere una portata limitata del fiume ed evitare che altrimenti si vada a incidere sulla tenuta della traversa".
Nella giornata di lunedì 22 febbraio sono quindi stati affidati i lavori a un'impresa valtellinese per un importo di 35.000 euro. La data di inizio lavori è prevista la prossima settimana: il cantiere durerà circa dieci-quindici giorni. "Seguiamo il corso degli appalti pubblici, ovviamente accelerati: i tempi sono quelli tecnici per un pronto intervento ma non immediato rischio" ha specificato l'ingegnere Giuffé.

I lavori di riparazione consisteranno nel posizionamento di una serie di massi ciclopici dove ora c'è la breccia: le grosse pietre saranno inoltre collegate tra loro grazie a funi in acciaio. "Ci sarà una cascata e questo stabilizza la mantellata - ha aggiunto il tecnico - Verrà poi sistemato con la scogliera il tratto ceduto (pari a circa circa 15 metri) e verranno rimossi i i materiali caduti nell'alveo".

M.Mau.
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