Imputati in tribunale per due incidenti stradali avvenuti a Oggiono e Rogeno
Il tribunale di Lecco
Nel primo ad avere la peggio era stato un 13enne atleta dell'UC Costamasnaga che si stava allenando in bicicletta con i suoi compagni, nell'altro una donna che stava attraversando la strada.
Due eventi diversi seppur con alcuni tratti analoghi: di certo un "fil rouge" è che entrambi sono approdati a palazzo di giustizia, esaminati stamanii dal giudice in ruolo monocratico Maria Chiara Arrighi.
I due processi sembrano volgere al termine, con un epilogo che pare quasi certo per uno mentre per l'altro è ancora difficile stabilire una responsabilità. Ma andiamo con ordine.
L'ultimo incidente, in ordine temporale, esaminato questa mattina nella sua fase istruttoria dal giudice vede come imputato un oggionese che alla guida della sua autovettura non si sarebbe fermato a far passare il pedone che stava attraversando la strada. L'uomo è dunque chiamato a rispondere dell'accusa di omissione di soccorso (ai sensi dell'articolo 189 del codice della strada).
Secondo la versione fornita dai testimoni oculari, che hanno soccorso poi la vittima -che ha riportato un trauma al piede guaribile, salvo complicazioni, in cinque giorni- il conducente del mezzo non si sarebbe fermato in prossimità delle strisce pedonali in via Kennedy, per far passare la donna che aveva già impiegato l'attraversamento, causandole il danno all'arto.
La targa del veicolo "investitore" sarebbe poi stata presa dal conducente che procedeva dietro di lui, che in una sorta di "inseguimento" ha provveduto ad annotarla e a riferirla alle autorità. La versione dei testimoni e della vittima sarebbe poi stata confermata dalle telecamere di sorveglianza poste in zona, che hanno ripreso l'auto rallentare, subito dopo l'impatto, e fermarsi qualche istante a lato strada probabilmente per verificare se fosse successo qualcosa. Starà poi all'esame dell'imputato e ai testimoni della difesa provare a "scagionare" l'uomo: l'appuntamento è stato fissato dal giudice al prossimo 21 maggio.
Per quanto riguarda il secondo episodio, stamani in tribunale a Lecco è proseguita l'istruttoria dibattimentale nell'ambito dell'incidente costato parecchi traumi all'allora 13enne ciclista, mentre percorreva via d'Acquisto in direzione Maglio a Rogeno.
Già nella scorsa udienza era stato difficile appurare chi tra la vittima e il conducente - Valentino S., assistito dall'avvocato Vincenzo Tafuto del foro di Napoli, accusato di lesioni stradali colpose - avesse attraversato la linea di mezzeria.
Quest'oggi l'udienza ha visto due testimoni raccontare una versione dei fatti diversa da quella dell'epoca. In particolare il direttore sportivo della società agonistica ha raccontato di non aver assistito al momento dell'impatto, seguendo dall'ammiraglia il gruppo di giovani ciclisti in allenamento per via della curvatura della strada: una versione difforme, come contestatogli dal Vpo Pietro Bassi, rispetto a quella fornita all'epoca.
Infatti nella prossimità dei fatti il testimone aveva riferito che il ragazzino si era spostato sulla sinistra per sorpassare i compagni. Un racconto, quest'ultimo, confermato dal genitore di uno dei ragazzi del gruppo in allenamento, al quale ha aggiunto però che l'allora 13enne non aveva invaso l'altra corsia. Anche questo processo è stato rinviato in primavera, al 30 aprile, per sentire gli ultimi testimoni.
B.F.