Da Cassago a Londra: Paolo Nelli scrittore e professore al King’s College si racconta

Alcune vite degli scrittori iniziano in un paesino della Brianza, per poi proseguire in grandi metropoli. Alcuni aspetti delle loro vite, poi, trovano un posto tra le pagine dei romanzi che scrivono. È il caso di Paolo Nelli, scrittore e professore originario di Cassago, che a un certo punto della sua età adulta sentiva la mancanza dell'aria travolgente di una grande città.
Dopo gli studi in Psicologia all'Università di Padova e i primi anni di lavoro in una comunità a supporto dei minori allontanati dalle famiglie, Paolo Nelli decide di partire per Londra: erano gli ultimi anni dello scorso millennio.
"Ci sono tipicamente due reazioni davanti a Londra: c'è chi non riesce a sopportarla e chi ne rimane catturato. Quando vieni a vivere a qui diventi londinese, credo sia la sua particolarità rispetto ad altre grandi città", ci racconta via Skype. Negli ultimi tempi, però, - complice la Brexit - il sentimento ottimistico che ha sempre accompagnato gli italiani londinesi si è un po' affievolito, lasciando spazio a dell'amara delusione.
"Nella politica inglese ha sempre prevalso il politicamente corretto sullo schieramento politico, c'era un senso di onestà e di funzionalità da entrambe le parti. Negli ultimi anni invece la politica ha cominciato ad assomigliare molto di più a quella italiana, fatta di slogan gridati e vuoti. Con la Brexit cambiano molte cose nella vita di tutti i giorni e questo influisce anche sulla percezione che puoi avere della città".

Il cassaghese Paolo Nelli

A Londra Paolo Nelli è professore di lingua e cultura italiana al King's College, ma come già annunciato nelle prime righe, è anche uno scrittore. Il suo ultimo romanzo giallo "Il terzo giorno" edito da La nave di Teseo, è stato pubblicato nel 2020 e per l'ambientazione Nelli ha scelto un vago luogo della Brianza. "Mi piaceva l'idea di avere un paesaggio conosciuto, ma che non fosse specificamente legato a un nome preciso".
Il commissario Colasette, il protagonista del romanzo, nella sua passeggiata mattutina verso il forno del paese scorge il lago, lo scrittore lascia a noi la libertà di scegliere il paese in cui vivere con la lettura l'intreccio. Paolo Nelli non si allontana dai personaggi di genere che un giallo richiede, ma accanto all'ispettore di polizia e a Maddalena, donna piacevole e arguta che con Colasette sviluppa un'intesa lavorativa, inserisce anche Irene che è "un personaggio complesso e profondo, che alcune volte attraverso le voci di paese al bar si ritrova ad anticipare la polizia".
Il giallo edito nel 2020 è solo l'ultimo di una serie di libri pubblicati dallo scrittore, ma Paolo Nelli rifiuta di vedere un filo conduttore nella sua produzione. "Ritengo che il riconoscere la traccia di un lavoro di uno scrittore spetti a chi mi legge, ai critici e agli appassionati. Per ciascun libro ho seguito l'intuizione del momento, sono legati ad una mia esigenza di parlare delle classi sociali e delle relazioni".
L'incontro di un libro con la vita del lettore può portare a interpretazioni, a forme e a letture differenti. "Una professoressa mi ha raccontato di aver trovato un mio libro ambientato nel Far West il più pacifista che avesse mai letto, cosa a cui io non avrei mai pensato".

Accanto alla Brianza e alla scrittura dei suoi libri rigorosamente in italiano, Paolo Nelli inserisce le strade e le persone di Londra nel libro "Mio marito Francesca" e in una raccolta di racconti.
Ma l'abbraccio liquido tra Londra e l'Italia diventa ancora più tangibile quando lo scrittore parla del FILL, il Festival of Italian Literature in London, arrivato nel 2019 alla terza edizione. Paolo Nelli è stato uno dei suoi fondatori, grazie all'idea di un altro scrittore italiano che vive a Londra, Marco Mancassola: "è nato come una reazione alla Brexit, volevamo far notare una presenza culturale non inglese enorme in questa città. Mi sono sbalordito di quanta intelligenza italiana ci circonda".
Dalla sua voce si percepisce che il FILL è una conquista di cui si sente orgoglioso. "La sua organizzazione mi ha costretto a mettermi in gioco culturalmente e incontrare scrittori e pensatori più giovani, che mi hanno permesso di aggiornarmi e venire in contatto con i temi più ricorrenti nella letteratura".
Purtroppo, nell'autunno del 2020 il festival si è fermato a causa della pandemia, ma la speranza è che il 2021 sia l'anno giusto per organizzare la quarta edizione. "Si svolge all'interno di un teatro completamente vittoriano, il Coronet Theatre a Notting Hill. Grazie al bar attiguo al palco si ha la possibilità di conversare con gli scrittori che hanno parlato poco prima. Il clima che si respira è molto osmotico e cerchiamo di far sentire tutti a proprio agio". Nelle precedenti edizioni il FILL ha ospitato Michela Murgia, Alberto Prunetti, Helena Janeczek e tanti altri ancora.
Rispetto all'attività quotidiana che accompagna la stesura di un libro, Paolo Nelli sottolinea la regolarità che essa richiede. "Mentre sto scrivendo un libro non posso pensare ad una giornata lontana dalla scrittura e dal computer. È importante rimanere vicino al romanzo che stai scrivendo. Purtroppo, siamo ancora legati a un romanticismo ottocentesco che crede nel lampo creativo dello scrittore. La verità è che diventi segretario di una tua idea e devi rimanere costantemente dentro le sue atmosfere e dinamiche per andare avanti con la scrittura".
L'etica del lavoro puritana si fonde in Paolo Nelli con l'italianità fiera e cosmopolita di un cassaghese emigrato a Londra. Probabilmente nei suoi libri si trovano altri indizi di questa fortunata commistione.

 

Martina Bissolo
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