Molteno: è mancato Piergiorgio Redaelli, fondatore dell’omonima azienda ecologica

Piergiorgio Redaelli
Redaelli Piergiorgio SpA di Molteno. Il nome suona familiare non solo sul territorio lecchese ma anche in tutto il centro-nord Italia, dove l'impresa si occupa da oltre trent'anni di servizio ecologico con raccolta e smaltimento del rifiuto industriale, ma anche urbano, per i comuni del territorio. Nella mattina di oggi, domenica 28 febbraio, è mancato il fondatore e pilastro dell'azienda che, sin dagli inizi, ha sede in via de Gasperi a Molteno.
Piergiorgio ha dato il via all'attività, negli anni Sessanta, come agricoltore: insieme alla moglie Bruna, era titolare di un'azienda agricola con un centinaio di capi. In seguito, ha iniziato ad acquistare i primi mezzi per spurgare le fosse biologiche e da quel momento è partita un'avventura nuova, lungimirante che oggi permette di dare lavoro a tante famiglie. "Mio papà ha deciso di mollare l'agricoltura e nel 1989 ha richiesto la prima autorizzazione per il trasporto rifiuti. Quel periodo è stato caratterizzato dal boom della riorganizzazione delle attività di raccolta e smaltimento rifiuti: lui ebbe l'intuizione di vedere che c'era la possibilità di ampliare l'ambito legato alla generale gestione dei rifiuti, avviando quindi una specifica attività" ha spiegato la figlia Maria Pia.
Nell'azienda di famiglia sono via via subentrati i figli che ancora oggi sono al timone della realtà che conta circa cinquanta dipendenti e una sessantina di veicoli tra trattori, rimorchi, motrici, semi rimorchi, furgoni allestiti e light truck compattatori.
Trattano rifiuti industriali, liquidi, solidi, pericolosi e non: i rifiuti urbani vengono trasportati e trattati nei centri di raccolta e trattamento della provincia di Lecco o limitrofe, mentre per i diversi tipi di rifiuti industriale fanno riferimento a impianti situati anche fuori dalla Regione. "All'inizio dell'attività, tutto era più semplice mentre ora la burocrazia di questo settore è tanta e complicata: dobbiamo quindi rimanere costantemente aggiornati" ha proseguito Maria Pia, rimarcando, con voce commossa, come il padre fosse molto legato al suo lavoro. "Noi dobbiamo ringraziare papà perché tutti abbiamo potuto proseguire l'attività. Nel 2019, quando abbiamo festeggiato i 30 anni, il ringraziamento è stato per lui che ha avviato tutto. Era una persona molto presente: anche se non veniva fisicamente in azienda, voleva sempre essere tenuto al corrente di come andava il lavoro, si interessava molto. Avendo la residenza accanto all'attività, poi, osservava sempre i camion che entravano e uscivano".
Piergiorgio, che aveva 83 anni, godeva di buona salute e si spostava autonomamente con la piccola utilitaria: lo scorso fine settimana le sue condizioni hanno iniziato a peggiorare fino a quando si è reso necessario per lui un ricovero ospedaliero dettato dall'aggravamento del quadro clinico, legato in parte a una fragilità pregressa. Purtroppo non ha fatto più rientro a casa: i familiari lo ricordano, quindi, ancora lucido come quando lo hanno salutato per l'ultima volta, inconsapevoli di non rivederlo più.
Ha lasciato la moglie Bruna, i tre figli Maria Pia con Andrea, Alberto con Nadia e Aurelio con Giuliana e cinque nipoti: Matteo, Luca, Giorgio, Davide e Gloria. "Era legatissimo ai nipoti: ci teneva davvero molto che tutti passassero a salutarlo"
Martedì 2 marzo alle 15 si terrà, in oratorio, la cerimonia per l'ultimo saluto all'imprenditore.
M.Mau.
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