Rogeno: a processo per un infortunio in palestra l'ex sindaco racconta la sua verità

Il centro sportivo teatro dell'infortunio
Arriverà a conclusione martedì prossimo il processo a carico dell'ex sindaco di Rogeno Antonio Martone, accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di lesioni personali colpose.
L'ex amministratore risponde quale rappresentante dell'ente territoriale per un infortunio patito da una dipendente comunale il 24 settembre 2015.
La donna, addetta alle pulizie nel centro sportivo, era intenta a svolgere le proprie mansioni, quando, mentre saliva al secondo piano dell'edificio passando per le scale d'emergenza (unico modo per raggiungere la "palestrina"), era precipitata nel vuoto.
Quel volo di quasi cinque metri le aveva procurato una frattura alla gamba e una lussazione alla caviglia destra, con una prognosi di 150 giorni.
A ricostruire la vicenda stamani davanti al giudice monocratico Maria Chiara Arrighi è stato il compagno della vittima, presente in aula in qualità di parte civile e rappresentata dall'avvocato Nadia Invernizzi. "Erano più o meno le 7.55, stavo portando nostra figlia a scuola quando mi ha chiamato la mia convivente dicendomi che era caduta dalla scala, di chiamarle l'ambulanza perchè era da sola con il cellulare scarico".
Arrivato sul posto, l'uomo aveva operato il primo soccorso in attesa dei paramedici: "c'era lei a terra piena di sangue, le ho spostato un po' la tuta e le ho visto l'osso che usciva dalla gamba".
Il teste ha anche spiegato che, alzato lo sguardo, aveva subito notato la mancanza di una grata.
Un tecnico in servizio presso il Comune ha riferito al giudice che le scale non hanno mai presentato anomalie; una versione confermata subito dopo dalle parole del responsabile del settore tecnico manutentivo del municipio. Entrambi hanno spiegato che da protocollo le scale non necessitassero di una mansione periodica, semplicemente l'ufficio tecnico, preposto ad eventuali interventi, sarebbe entrato in azione a fronte di una segnalazione da parte di qualche cittadino.
Dalle parole dei tecnici tuttavia, è risultato un particolare inquietante, già emerso la scorsa udienza: le grate non erano state saldate alla struttura. Era stata l'ASL a rilevarlo sopo il sinistro e a far presente all'amministrazione comunale la necessità di fissare le griglie.
In aula per rendere il proprio esame anche l'imputato, primo cittadino di Rogeno dal 2009 al 2019, difeso di fiducia dall'avvocato (e collega sindaco a Nibionno) Claudio Usuelli. "La manutenzione del patrimonio comunale è a carico dell'ufficio tecnico" ha dichiarato l'ex primo cittadino, dicendosi estraneo ai fatti e aggiungendo di non sapere nulla in merito al collaudo della struttura.
Era tuttavia noto che il centro sportivo fosse spesso teatro di atti di vandalismo ad opera di alcune compagnie, che spesso si trovavano su quella stessa scala per bere qualche birra. Non è escluso dunque che il drammatico episodio sia stata la risultanza di qualche bravata. Certo è che proprio l'allora sindaco il 25 settembre dello stesso anno avesse sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri di Costa Masnaga per l'abbattimento di una porta della palestra.
F.F.
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