Oggiono: truffata e costretta a vendere la sua abitazione, anziana racconta al giudice come è finita nella 'trappola' dell'imputato

Immagine di repertorio
''Mi aveva conquistata con la sua gentilezza. Mi aiutava e mi teneva compagnia anche se solo per mezz'oretta''. È con queste parole che una donna classe 1945 residente a Oggiono, ha raccontato al giudice Giulia Barazzetta come fosse entrato nella sua vita R.L., 52enne di origini svizzere, accusato di truffa perpetrata proprio ai danni dell'anziana e difeso dall'avvocato Claudio Cappucci del foro di Monza.
Secondo una tesi accusatoria ancora tutta da confermare, l'uomo sarebbe riuscito con diversi raggiri -in un periodo compreso tra il 2017 e il 2018- a svuotare all'anziana i conti correnti e a prenderle diversi monili in oro che custodiva in casa. Oltre a ciò l'imputato l'avrebbe convinta a vendere la casa dove lei risiedeva per trasferirsi in Liguria. ''Gli avevo confidato questo mio desiderio'' ha detto la donna, accompagnata appositamente in Tribunale dalla Rsa in cui si trova ricoverata per rendere testimonianza, "volevo vivere al mare perchè lì l'aria è più buona e avrebbe giovato ai miei problemi di salute". Ed è stata proprio la patologia da cui è affetta l'anziana -rappresentata dalla sua amministrazione di sostegno tramite l'avvocato Andrea Artusi- a farle incontrare il 52enne che, insieme ad un collega, aveva bussato alla sua porta. ''Erano dei venditori e lui si è qualificato a me come un ispettore. Volevano vendermi un macchinario per sanificare l'aria, che poi ho acquistato''. Da quel momento l'uomo ha iniziato a recarsi abitualmente a casa della signora ad Oggiono, per riscuotere la somma a lui dovuta per l'acquisto del sanificatore, avendo scelto il pagamento a rate. E in quei frangenti avrebbe conquistato la fiducia dell'anziana signora, tanto che la stessa era arrivata a fornirgli il suo bancomat per prelevare i contanti che le servivano per la vita quotidiana; successivamente si è scoperto che l'uomo aveva utilizzato la carta della signora anche per fare acquisti personali a Monza e a Milano. Poi un giorno la donna è arrivata a confidargli il suo desiderio di vivere in riva al mare. ''Mi ci ha portato poi in Liguria, a vedere un paio di case. Ma io l'ho aspettato in macchina perchè aveva parcheggiato lontano e avevo paura di farmi male. Mi ha detto di averle viste solo dall'esterno''. Così sono arrivati all'idea di vendere l'abitazione della donna per pagarsi l'appartamento sulle coste liguri: è stato aperto un conto corrente in banca dove la donna avrebbe dovuto depositare i soldi della vendita. "Siamo andati in banca" ha riferito al giudice la signora, rispondendo alle domande del Vpo Mattia Mascaro, "ma prima di entrare mi ha intimato di fingere che fosse un mio nipote, altrimenti sarebbe saltato tutto. Così io ho fatto, anche se all'inizio non volevo perchè io di nipoti ne ho già cinque. Quel giorno poi non stavo tanto bene e non ricordo di preciso cosa sia accaduto in banca: ricordo solo che lui è riuscito a farsi dare la delega per prelevare dal conto corrente".
E proprio da quel conto aperto "ad hoc" per la vendita, sarebbero dovuti confluire i 70mila euro ricavati dalla vendita dell'abitazione. Soldi che sarebbero spariti e che l'imputato avrebbe utilizzato anche per comprarsi un'automobile costosa e sportiva, che in origine avrebbe dovuto acquistare per accompagnare la parte offesa al mare.
Ma non contento di quanto già sottratto alla signora, l'imputato le avrebbe portato via diversi monili in oro. ''Non mi sono accorta di nulla finché non ho aperto il cassetto dove tenevo l'oro e mi mancavano diversi gioielli'' ha continuato la parte offesa. ''Poi ho capito che era stato lui. Con la scusa che andava in camera a trovare la mia gattina probabilmente volta per volta mi ha portato via dei gioielli''. Tuttavia alcuni di questi monili sarebbero stati consegnati personalmente dalla donna al suo "amico", che le aveva suggerito di riporli in una cassetta di sicurezza. ''Quando ho capito che mi aveva preso dei soldi e che c'era qualcosa che non tornava gli ho chiesto di riportarmi i miei gioielli ma non l'ha più fatto''.
Il giudice monocratico Giulia Barazzetta ha aggiornato al prossimo 23 giugno per l'audizione degli ultimi testimoni della parte civile e l'eventuale esame dell'imputato. Il 20 settembre invece è stata calendarizzata l'udienza per la sentenza finale.
B.F.
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