Prese a schiaffi un detenuto, casatese condannato a un anno
Il tribunale di Lecco
Detenuto in carcere a Pescarenico, all'imputato veniva contestato uno schiaffo tirato all'indirizzo di un compagno di cella, "reo" di non aver accettato il piatto di pasta cucinato dal casatese appunto, continuando a ripetere prima, durante e dopo il pasto di non avere fame. Un rifiuto interpretato come mancanza di rispetto da parte di Samuele B. che rendendo esame, nel corso di una precedente udienza, aveva ammesso l'addebito, parlando però di un gesto istintivo, di rabbia, senza alcuna volontà di far del male alla persona offesa, costituitasi anche parte civile nell'ambito del processo in via di chiusura. Diversa la versione dell'accaduto che la scorsa udienza era stata resa dalla presunta vittima - costituitasi parte civile nel processo - non del tutto sovrapponibile alle ricostruzioni tracciate dallo stesso casatese a giudizio come dagli altri due detenuti con i quali la coppia di "litiganti" condivideva la cella.
Nel rassegnare le sue conclusioni il pubblico ministero aveva ritenuta provata la penale responsabilità dell'imputato - difeso di fiducia dall'avvocato Elda Leonardi - chiedendone la condanna a un anno di reclusione. Esattamente la stessa condanna sentenziata questa mattina dal giudice Martina Beggio.