Oggiono: serie di furti ai danni di ''esercizi'', in tre a processo
In tre a giudizio per una serie di furti messi a segno ai danni di attività commerciali di Oggiono nel periodo compreso fra lo scorso mese di aprile e settembre.
Dalle risultanze investigative era infatti emerso che l'oggionese si sarebbe reso responsabile di otto colpi, caratterizzati tutti dallo stesso modus operandi. Iracà sarebbe entrato in azione di notte, forzando porte d'ingresso o finestre laterali dei negozi.
Risale al 22 aprile l'incursione in una pasticceria e in un negozio di alimentari, mentre tra il 24 agosto e il 10 settembre il 40enne avrebbe rubato in un bar e in un negozio di fiori. Il 7 settembre il colpo avrebbe interessato un negozio di estetica e nei giorni successivi un pubblico esercizio, mentre l'11 settembre un parrucchiere. Infine tra l'11 ed il 15 settembre, l'arrestato avrebbe rubato in un'edicola.
Una serie di furti che a detta della Procura l'oggionese avrebbe commesso (con riferimento a due episodi specifici avvenuti in aprile) con la complicità di due soggetti: Emiliano Trovato, 50 anni (figlio del boss ergastolano Franco Coco Trovato, tornato in libertà dopo aver scontato diversi anni dietro le sbarre per la condanna irrogata nell'ambito del processo Oversize ndr) e la moglie Simona Poerio, di sette anni più giovane, entrambi residenti a Lecco e difesi - così come Iracà - dall'avvocato Marcello Perillo. Quest'ultimo ha anticipato l'intenzione di avvalersi del rito abbreviato unicamente per Iracà, optando invece per il dibattimento per quanto attiene la posizione dei due coniugi.
Stamani l'udienza è durata una manciata di minuti; sfumato il tentativo di collegarsi con il carcere di Sondrio dove si trova detenuto il 40enne oggionese, il giudice Martina Beggio ha rinviato il procedimento al prossimo 25 maggio per l'audizione dei testi.
Si è aperto stamani al cospetto del giudice monocratico Martina Beggio, il procedimento penale a carico di Massimo Ramon Iracà; a fine ottobre dello scorso anno il 40enne era risultato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal gip del tribunale di Lecco su richiesta della Procura che aveva coordinato le indagini affidate ai carabinieri della locale stazione.
Un'immagine estrapolata dal sistema di videosorveglianza che immortalerebbe il 40enne durante uno dei furti messi a segno
Risale al 22 aprile l'incursione in una pasticceria e in un negozio di alimentari, mentre tra il 24 agosto e il 10 settembre il 40enne avrebbe rubato in un bar e in un negozio di fiori. Il 7 settembre il colpo avrebbe interessato un negozio di estetica e nei giorni successivi un pubblico esercizio, mentre l'11 settembre un parrucchiere. Infine tra l'11 ed il 15 settembre, l'arrestato avrebbe rubato in un'edicola.
Una serie di furti che a detta della Procura l'oggionese avrebbe commesso (con riferimento a due episodi specifici avvenuti in aprile) con la complicità di due soggetti: Emiliano Trovato, 50 anni (figlio del boss ergastolano Franco Coco Trovato, tornato in libertà dopo aver scontato diversi anni dietro le sbarre per la condanna irrogata nell'ambito del processo Oversize ndr) e la moglie Simona Poerio, di sette anni più giovane, entrambi residenti a Lecco e difesi - così come Iracà - dall'avvocato Marcello Perillo. Quest'ultimo ha anticipato l'intenzione di avvalersi del rito abbreviato unicamente per Iracà, optando invece per il dibattimento per quanto attiene la posizione dei due coniugi.
Stamani l'udienza è durata una manciata di minuti; sfumato il tentativo di collegarsi con il carcere di Sondrio dove si trova detenuto il 40enne oggionese, il giudice Martina Beggio ha rinviato il procedimento al prossimo 25 maggio per l'audizione dei testi.