Comitato pendolari Lecco-Como a Regione: ''inserire l’elettrificazione nel Recovery Plan''

La stazione ferroviaria di Molteno
Inserire l'elettrificazione della linea ferroviaria Lecco-Como tra gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il piano di investimenti che l'Italia presenterà alla Commissione europea nell'ambito del del Next Generation EU, nato dall'esigenza di rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.
La richiesta è stata rivolta all'intero consiglio regionale di Regione Lombardia da parte del comitato pendolari. La formula è quella di una mozione consigliare (clicca QUI per leggere il testo) che il gruppo chiede venga discussa con carattere di urgenza al fine di dare mandato alla Giunta Regionale di valutare ed attivarsi per l'inserimento dell'intervento di elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco nell'elenco delle opere da segnalare al Governo per l'inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Lo scorso febbraio, i responsabili di RFI hanno presentato, durante l'audizione congiunta della V commissione consiliare con quella speciale "Rapporti tra Lombardia, Istituzioni europee, Confederazione Svizzera e Province autonome", lo studio di pre fattibilità dell'elettrificazione della Como-Lecco. Tale studio include le risorse per la progettazione definitiva: mancano invece i fondi per realizzare l'opera.
Si tratta di un progetto distinto in due fasi, con tre proposte di profilatura: l'elettrificazione della tratta ovest, da Albate Camerlata a Molteno (22 km) con costi che vanno dai 56 agli 85 milioni di euro a seconda della sagoma scelta e la seconda con l'elettrificazione della tratta est, da Molteno a Lecco (14 km) che ha un costo compreso tra i 18 e i 22 milioni di euro. RFI aveva inoltre proposto la possibilità di estendere dalla Svizzera i servizi Tilo e di estendere verso Lecco i treni provenienti da Milano Cadorna / Seveso.
"L'intervento di elettrificazione consentirebbe di ripensare completamente il ruolo della linea - spiega il comitato - riproponendone l'utilizzo per i collegamenti transfrontalieri nell'ambito della riorganizzazione dei servizi del nodo di Como e permetterebbe di realizzare la relazione Como-Cantù-Erba che oggi si esprime con modalità automobilistica, nonché di collegare direttamente l'area della Bassa Brianza Occidentale con Lecco. Infine, renderebbe possibile il rilancio della linea anche in termini turistici per la zona del lago di Como, del Triangolo Lariano e dell'accessibilità alla Valtellina via Lecco".
Il comitato dei pendolari ha quindi scritto ai consiglieri regionali della "V Commissione Territorio e Infrastrutture" e della "Commissione speciale Rapporti tra Lombardia, Istituzioni europee, Confederazione Svizzera e Province autonome", ai consiglieri regionali di Como e Lecco e al Presidente del Consiglio Regionale Fermi, per invitarli a prendere parte alla presentazione della loro proposta di mozione da discutere in consiglio regionale. L'obiettivo è quello di dare mandato alla Giunta Regionale di valutare ed attivarsi per l'inserimento di questo intervento di elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco nell'elenco delle opere da segnalare al Governo per l'inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza(PNRR).
"Diversi consiglieri regionali hanno già accettato l'invito all'incontro di martedì 23, confidiamo che possa partecipare almeno un componente di ogni gruppo consiliare e i consiglieri regionali di Como e Lecco" ha commentato il comitato.
Per la parte politica di maggioranza, si era già espresso, al termine dell'incontro di febbraio, il consigliere regionale Mauro Piazza. "Ritengo che sia un'opera fondamentale e strategica, non solo in vista delle prossime Olimpiadi del 2026, ma soprattutto per il collegamento con la Svizzera e per i numerosi pendolari frontalieri che ogni giorno varcano il confine. Inoltre, si tratta di una infrastruttura che sarà in grado di rilanciare il sistema della mobilità del nostro territorio oltre che diminuire gli impatti ambientali. Con il Governo Draghi abbiamo l'occasione di superare le polemiche sterili tra enti e forze politiche per lavorare su questa opera, considerata strategica nel piano investimenti di RFI, con l'auspicio che si possa inserire nel Recovery Plan".
M.Mau.
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