Viganò: giochi e…draghi con la biblioteca e Francesca d’Amato
Un incontro alternativo e tutto all’insegna del mondo dei draghi quello che si è tenuto in videoconferenza nel tardo pomeriggio di giovedì 18 marzo sulla pagina Facebook della Biblioteca civica di Viganò. Ospite e protagonista dell’evento è stata la dragologa Francesca D’Amato, autrice del blog “Gnomi.Org” che ha conversato con il bibliotecario, Daniele Lavelli, sulla figura mitica e leggendaria del drago, a partire dal suo libro “Le migrazioni dei draghi”.
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Il libro di Francesca ha cercato infatti di rispondere alla domanda che fino a questo momento probabilmente nessuno si era ancora fatto, ovvero se i draghi fossero creature stanziali o nomadi. Ripercorrendo alcune delle storie che si celano dietro queste creature si è scoperto che alcune specie di draghi sono migratrici mentre altre preferiscono stare in letargo o in attività e insieme al proprio illustratore, Andrea Capone è stato possibile anche raffigurare ogni tipologia di drago, accompagnate anche da informazioni storiche e biologiche su specie europee e mediterranee.
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La domanda alla base di questo gioco, ad oggi in fase di test, è la seguente: cosa succederebbe se si scoprisse che uno stormo di draghi dovesse passare in volo su una determinata città e ogni categoria professionale dovesse avanzare la propria proposta su quale possa essere il posto migliore dove e se farli atterrare? Si tratta di un gioco di comitato in cui non esistono vincitori e dove è necessario che ogni giocatore porti il proprio punto di vista spiegando gli eventuali vantaggi o svantaggi della presenza di queste creature in città, instaurando un dibattito che mira proprio a sviluppare creatività e fantasia.
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Il gioco è stato già testato presso una classe di liceo classico e sarà forse disponibile questa estate anche ovviamente per i più grandi. Insieme ai giochi, durante l’incontro si è parlato anche della figura del drago e della sua evoluzione nella storia, a partire dalle bandiere a forma di drago riprese dai romani ma originarie della cultura persiana che rimarranno in voga fino all’epoca di Carlo Magno poiché il drago era considerato un portento in battaglia e quindi simbolo di forza e coraggio. Sarà poi la Chiesa Cattolica a far cambiare la connotazione inizialmente positiva del drago, trasformandolo in una creatura malvagia o addirittura nell’incarnazione del male stesso, una rappresentazione che per certi versi è giunta fino ai nostri tempi.
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Le storie dei draghi contro i santi hanno poi dato origine ai draghi custodi di tesori che bisogna depredare del loro bottino, un canovaccio che si ritrova in giochi come Dungeons and Dragons, Smaug e Attack Wing. Dopo una carrellata di alcuni dei giochi di draghi più diffuso da parte del bibliotecario, nella videoconferenza si è parlato anche di giochi digitali pià recenti come Spyro, il quale ha contribuito a diffondere l’immagine del drago come eroe e creatura superba, fino alla discussione delle rappresentazioni dei draghi all’interno di film e serie tv come The Witcher e Game of Thrones.
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M.B.