Garbagnate: ok al documento di indirizzo per il PGT

Prende avvio la procedura per la nuova variante del piano di governo del territorio (PGT). L’amministrazione comunale di Garbagnate ha portato in consiglio il documento di indirizzo. “Il PGT è composto da tre documenti, di cui il documento di piano è l’unico con data di scadenza – ha spiegato il vice sindaco Ilaria Villa - Ha una validità quinquennale: rispetta gli andamenti del territorio e le sue visioni di espansione. Come amministrazione, abbiamo deciso di andare a modificarlo”.
Sono incluse nel piano alcune intenzioni come la tutela alla Valle del San Martino, la riduzione dei documenti, la tutela paesaggistica e delle costruzioni con valore storico artistico presenti sul territorio. Apertura, poi, al concetto di rigenerazione urbana sugli edifici dismessi o in stato di abbandono, anche se nulla è stato al momento inserito visto che la relativa legge è bloccata per ricorsi al Tar. “È solo un documento di indirizzo che permette di andare a modificare quanto è possibile, nei limiti di massima. Stiamo ricevendo richieste con spacchettamenti dei vecchi piani di attuazione: i proprietari ci chiedono di rompere questi piani per edificare sulla proprietà” ha spiegato l’assessore.



“Un disegno strategico e condiviso per il proprio territorio comunale, miglioramento e sviluppo qualitativo dei servizi e delle attività economico/produttive, mantenimento di una certa qualità del vivere, riduzione del consumo di suolo, valorizzazione delle realtà consolidate: come non condividere questi obiettivi?” è la provocazione con cui ha preso avvio l’intervento del consigliere di minoranza Elisabetta Rigamonti. “Qualunque cittadino di qualsivoglia Comune potrebbe ritenere assolutamente auspicabili i risultati che la nostra Amministrazione si prefigge. Ci sembra però che queste linee di indirizzo non siano state declinate in scelte e azioni concrete. Tante sono le domande alle quali il documento non dà risposte”. Tra le questioni poste la fase di concertazione con i cittadini, il riequilibrio e lo sviluppo dei servizi, la pianificazione della popolazione residente nel comune, la disciplina di aree ed edifici a rischio di compromissione e la riduzione del consumo di suolo. La minoranza ha quindi chiesto in che modo l’amministrazione pensa di poter declinare questi aspetti all’interno del piano urbanistico. “Tutte queste domande nascono da una lettura delle linee di indirizzo e da una non partecipazione nostra alla stesura delle linee. Se avessimo condiviso a livello di discussione queste tematiche, non faremmo tutte queste domande”.
Per il vicesindaco le linee sono di carattere generale. In merito alla popolazione, il riferimento dell’amministrazione sarà l’andamento demografico registrato dall’ufficio anagrafe, sulla base del quale ritiene possibile valutare il quantitativo di popolazione insediabile all’interno del territorio. Sulla riduzione del consumo di suolo, Villa ha ribadito l’idea di dividere i piani di lottizzazione esistenti, mentre per le aree degradate ha fatto riferimento all’ex panificio nel centro storico: il comune intende inserirle, qualora nessuno lo rivendichi, tra le aree alineabili per poterlo poi demolire. “Le linee di indirizzo sono il primo step del procedimento. Il progettista che è stato incaricato, dovrà fare una serata in cui sarà coinvolta la popolazione, anche se la legge non lo prevede – ha aggiunto Villa - Non c’è molto da fare nel Pgt e non vogliamo stravolgere nulla. Le linee di indirizzo sono generali perché credo che tutti gli studi siano interessanti: la minoranza può andare agli uffici e dare gli input che ritiene opportuni per migliorare la crescita del paese”.
Sul punto è intervenuto anche il sindaco Mauro Colombo, commentando che le linee guida sono ormai ferme da anni e che l’intenzione dell’amministrazione è di intervenire sul documento, coinvolgendo tutto il tessuto sociale.
A seguito del confronto, la posizione della minoranza è rimasta invariata: “Votiamo contro perché riteniamo le linee di indirizzo troppo generiche. Ci sembra che dentro le linee ci possa stare tutto” ha sintetizzato Rigamonti, mentre per il collega Gianpaolo Magli “il piano è aleatorio: non c’è nulla di concreto. C’è invece l’opportunità di poter fare quello che si vuole. Il piano deve avere una visione in avanti, stabilendo dove andrà il paese. Questi sono passaggi che volete fare in camera oscura: penso sia opportuno creare una commissione, tenendo conto di alcuni spunti. Il futuro è idee nuove per un progetto nuovo”.
M.Mau.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.