Barzanò, crac I.L.ME: chiesta la condanna dei 2 proprietari

3 anni e 4 mesi per lei. 3 anni, secchi, per lui. Queste le richieste di condanna avanzate dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso nei confronti della signora P.A.G e del marito P.B. finiti a processo per più fatti di supposta bancarotta fraudolenta dopo il crac della I.L.ME. Industria Lavorazione Metalli srl, società con sede a Barzanò dichiarata fallita nel 2016, dopo 36 anni d'attività. Cuore del fascicolo un presunto "buco" di 265.000 euro lasciato dall'impresa di famiglia per l'effetto combinato di decisioni oggetto di contestazione da parte del PM. Quest'ultimo pur ritenendo di dover mandare assolti i due imprenditori per alcuni dei capi d'imputazione formulati a loro carico, ha ritenuto provata - all'esito dell'istruttoria dibattimentale - la penale responsabilità degli imputati in ordine all'altra parte delle accuse mosse loro, arrivando così a quantificare nei termini sopraindicati le pene che vorrebbe veder applicate alla coppia, assistita dall'avvocato Guido Corti che ha ovviamente argomentato in senso contrario al cospetto del collegio giudicante. La parole passerà ora al Tribunale - presidente Enrico Manzi, a latere le colleghe Giulia Barazzetta e Martina Beggio. La sentenza è prevista per il 22 aprile.

 

 

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