Nibionno: nessun abuso della professione. Dentisti assolti
"Assolti perchè il fatto non sussiste": è la sentenza con cui il Tribunale di Lecco ha posto fine alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto uno studio dentistico di Nibionno.
G.D.C. (odontotecnico e legale rappresentante dell'ambulatorio) e M.S. (direttore sanitario) erano stati chiamati a rispondere in concorso del reato di abuso della professione medica.
Secondo il capo d'imputazione formulato dalla Procura - sulla base di una denuncia anonima giunta all'ATS nel 2015 - l'odontotecnico avrebbe avuto l'abitudine di operare sui pazienti e il direttore sanitario ne sarebbe stato a conoscenza.
Dopo la lunga istruttoria che ha visto susseguirsi come testi numerosi pazienti dello studio dentistico (nessuno dei quali aveva mai visto l'odierno imputato eseguire terapie sulle bocche dei clienti), anche il Vpo Pietro Bassi, nel corso della propria requisitoria non ha potuto fare altro che chiedere al giudice Maria Chiara Arrighi l'assoluzione per i due coimputati.
"Non c'è stata alcuna spendita del titolo di medico. Il mio assistito è colui che gestisce amministrazione e contabilità" ha affermato il difensore di fiducia dell'odontotecnico, l'avvocato Campisani, dopo aver riassunto gli aspetti fondamentali rilevati in fase istruttoria.
Anche l'avvocato Santarelli si è battuto per l'assoluzione del direttore sanitario della struttura di Nibionno: "lo studio dentistico conta più di mille pazienti e se avessimo avuto la possibilità di sentirli tutti quanti, sono sicuro che tutti avrebbero riferito la stessa cosa".
G.D.C. (odontotecnico e legale rappresentante dell'ambulatorio) e M.S. (direttore sanitario) erano stati chiamati a rispondere in concorso del reato di abuso della professione medica.
Secondo il capo d'imputazione formulato dalla Procura - sulla base di una denuncia anonima giunta all'ATS nel 2015 - l'odontotecnico avrebbe avuto l'abitudine di operare sui pazienti e il direttore sanitario ne sarebbe stato a conoscenza.
Dopo la lunga istruttoria che ha visto susseguirsi come testi numerosi pazienti dello studio dentistico (nessuno dei quali aveva mai visto l'odierno imputato eseguire terapie sulle bocche dei clienti), anche il Vpo Pietro Bassi, nel corso della propria requisitoria non ha potuto fare altro che chiedere al giudice Maria Chiara Arrighi l'assoluzione per i due coimputati.
"Non c'è stata alcuna spendita del titolo di medico. Il mio assistito è colui che gestisce amministrazione e contabilità" ha affermato il difensore di fiducia dell'odontotecnico, l'avvocato Campisani, dopo aver riassunto gli aspetti fondamentali rilevati in fase istruttoria.
Anche l'avvocato Santarelli si è battuto per l'assoluzione del direttore sanitario della struttura di Nibionno: "lo studio dentistico conta più di mille pazienti e se avessimo avuto la possibilità di sentirli tutti quanti, sono sicuro che tutti avrebbero riferito la stessa cosa".
F.F.