Barzanò: dopo l'ok della Prefettura previste le due intitolazioni a Catalano e a Mons.Colli

Se ne parla ormai da anni, ma presto l'iniziativa pensata dall'amministrazione comunale di Barzanò dovrebbe trovare attuazione. Negli scorsi giorni infatti, la giunta presieduta dal sindaco Giancarlo Aldeghi ha deliberato l'intitolazione di due edifici pubblici del paese, ad altrettante figure che hanno lasciato un segno nella storia barzanese.
La sala civica adiacente agli ambulatori medici ricorderà Monsignor Carlo Colli, religioso che visse gli ultimi anni della sua vita in paese. Monsignor Carlo Colli, morto il 1 febbraio 1947 a Eishstatt, in Germania era nunzio apostolico inviato proprio in terra tedesca ai tempi della seconda guerra mondiale. Il barzanese fece da tramite tra l'allora pontefice Pio XII e la Chiesa tedesca, affiancando Monsignor Cesare Vincenzo Orsenigo, nativo di Olginate.
Benefattore, alla sua morte lasciò una serie di azioni al Comune, con la raccomandazione che venissero utilizzati in parte per finanziare le cure termali dei bambini che ne avevano necessità.

Salvatore Catalano

La giunta ha deciso di intitolare alla sua memoria la sala civica ''quale segno di riconoscimento nei confronti di un personaggio che ha lasciato un segno tangibile all'interno della comunità barzanese. Molto legato al nostro paese, ha vissuto in prima persona, quale consigliere presso la nunziatura apostolica nella Germania nazista, la complessità di un periodo storico buio, trovandosi nella posizione scomoda di chi, volendo mantenere fede al suo mandato apostolico, doveva compiere scelte spesso difficili''.
La biblioteca invece, porterà il nome dell'indimenticato professor Salvatore Catalano, scomparso nel 2005, per due decenni dirigente delle scuole medie barzanesi che aveva contribuito a fondare nel 1960. Figlio di Leonardo e Rosalia, lo storico ed apprezzato docente era nato a Ariano Irpino, provincia di Avellino, il 3 maggio 1923. All'età di 7 anni, il 15 ottobre 1930 si era trasferito con la famiglia a Barzanò lasciando la Sicilia e il paese di Mascali in provincia di Caltanisetta.
Rimasto orfano a soli 16 anni, Salvatore Catalano alla fine del 1943 - dopo la caduta del fascismo - si rifiutò come tanti giovani di arruolarsi nella Repubblica di Salò. Per non farsi arrestare, per diverse volte quello che sarebbe diventato il preside della scuola media barzanese, fu costretto a nascondersi nel solaio di un'abitazione a Cascina del Gallo. Dopo la fine della guerra con tanti sacrifici Salvatore Catalano raggiunse la laurea ed all'inizio della carriera insegnò al collegio Gallio di Como.
Il suo lavoro da preside a Barzanò ebbe inizio con l'anno scolastico 1960/1961 nella scuola di via XX Settembre, nella Piazza del Mercato, dove per far posto agli alunni delle medie del paese e dei comuni di Viganò, Sirtori, Cremella e Barzago venne aggiunto un piano sopra la struttura originaria. Negli anni Ottanta invece, il trasferimento nell'attuale scuola di Via Leonardo da Vinci, intitolata ad Enrico Fermi.

Il monumento al cimitero che ospita le spoglie di Monsignor Carlo Colli

Anche dopo aver lasciato il lavoro per raggiunti limiti di età, Catalano non si era mai seduto, buttandosi in tutto ciò che aveva a che fare con il sociale; negli ultimi anni di vita aveva dato il proprio contributo di idee all'Associazione Pensionati Barzanesi oggi Centro di Promozione Sociale Barzanese. Nel 2007 l'allora amministrazione aveva assegnato il premio Canonica di San Salvatore alla sua memoria. Una persona molto vicina ai ragazzi, cordiale, molto presente e didatticamente preparata: così lo ricordano tutti a Barzanò.
''Credendo nell'insegnamento come chiave per l'emancipazione della società, ha consentito l'apertura della scuola media Enrico Fermi di cui è stato il primo dirigente scolastico, introducendo sistemi di conoscenza innovativi per quel periodo e tenendo sempre in grande considerazione sia le esigenze dei ragazzi che quelle di chi, più adulto, desiderava migliorare la sua preparazione scolastica'' questa la motivazione con la quale il Comune ha voluto spiegare la scelta di intitolargli la biblioteca, da qualche tempo a questa parte ospitata nei locali della Cooperativa, in Via Pirovano.
Una volta arrivato il nulla osta dalla Prefettura, i due edifici potranno essere intitolati alle due storiche figure che molto hanno dato alla comunità.
G. C.
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