Garbagnate: minoranza contro le aliquote IMU 'alte' alle ditte

Imposte troppo alte per le aziende. La minoranza, come già l’anno scorso, l’altra sera ha votato nuovamente contro l’IMU approvata dall’amministrazione comunale di Garbagnate Monastero perché non ha visto segnali di riduzione delle aliquote. Sui fabbricati del gruppo D è prevista una tariffa dello 0,86 per mille mentre per le aree edificabili dello 0,96 per mille. “L’aumento su fabbricati e aree fabbricabili è stato dovuto a una situazione di cassa che nel 2019 ci aveva portato ad avere un piccolo collasso: è quindi servito a risanare le casse del comune – ha sostenuto il sindaco Mauro Colombo -. Ad oggi siamo arrivati ad avere un saldo di cassa buono con queste entrate che ci hanno permesso di agire su altri settori. Al momento, intendiamo mantenerla perché serviranno per il futuro per una serie di coperture. Se l’amministrazione avesse trovato una situazione di cassa migliore, saremo stati meno volenterosi nell’aumentare le aliquote. Non c’erano altre soluzioni: bisognava avere un’entrata costante nel tempo per coprire le spese correnti. Tuttavia, gli imprenditori hanno la possibilità di detrarre l’importo”.
Alla sollecitazione del consigliere di minoranza Gianpaolo Magli che, pur chiarendo di non essere stato parte dell’amministrazione precedente, ritiene che l’attuale amministrazione, durante il precedente mandato, non abbia fatto “il proprio dovere”, Colombo ha replicato: “Più volte, anche in opposizione, avevamo detto che la spesa per certi investimenti era troppo grande. Noi eravamo in minoranza e come noto non eravamo dalla parte decisionale. Ora, da quando ci siamo insediati, abbiamo preso una decisione con la quale, nell’arco di un anno, abbiamo raddrizzato la barca di questo comune. L’entrata fissa era necessaria per ovviare un problema. Io oggi sono orgoglioso di aver portato le casse a questo risultato”.
Ha precisato il vicesindaco Ilaria Villa, rivendicando l’azione amministrativa in termini di consolidamento del bilancio comunale: “Oltre alla situazione di cassa che l’amministrazione precedente ci ha lasciato, volevamo evitare di finanziare le spese correnti con gli oneri di urbanizzazione. Volevamo raggiungere quello che le leggi comunali impongono: finanziare le spese correnti con le entrate correnti. Questo introito è necessario a far funzionare la macchina comunale”.
Per la consigliera d’opposizione Elisabetta Rigamonti il ragionamento dello scorso anno sulla tassazione Imu è ancora valido e dunque il voto è contrario. Ai consiglieri che le hanno fatto notare di non aver trovato soluzioni alternative ha replicato: “Per poter fare proposte, dovremmo essere più coinvolti. Con le persone della giunta, potremmo sederci e parlare: magari qualcosa esce anche da noi. Mi viene in mente che si poteva fare una via di mezzo”.
Sull’approvazione dell’imposta sui rifiuti (Tari), invece, la minoranza, ha scelto l’astensione. Il nuovo metodo tariffario introdotto da Arera, impone la rimodulazione della quota variabile, prevedendo che le variazioni del costo variabile restino all’interno di un range indicato. Il 53% dell’imposta peserà sulle utenze domestiche, mentre il 47% su quelle non domestiche.
M.Mau.
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