Oggiono: rubò una bici ad una consigliera impegnata in municipio. 29enne a processo
Nel bel mezzo della seduta di consiglio comunale, le avevano rubato la bicicletta che aveva ''posteggiato'' all'esterno del municipio. Quando era uscita infatti, della ''due ruote'' non vi era più alcuna traccia. Ignoti infatti, dopo aver forzato il lucchetto, l'avevano portata via.
Un episodio di cui si è discusso stamani in tribunale a Lecco, nell'ambito del procedimento penale che vede imputato M.C., classe 1992, originario del Marocco. Il giovane, difeso dall'avvocato Silvia Pirovano, è chiamato a difendersi del reato di ricettazione.
Davanti al giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta sono sfilati i testimoni: la parte offesa, l'allora consigliere Nadia Teruzzi, il collega Emilio Villa e l'allora vicecomandante della Polizia locale Walter Cecco. Uno dopo l'altro i tre hanno ricostruito quando era accaduto la sera del 14 maggio 2018, al termine della seduta di consiglio, quando il consigliere in quota Lega Teruzzi si accorse della sparizione della bicicletta.
Due giorni dopo era stato il collega di maggioranza Villa a notare un uomo transitare per Oggiono in sella alla bici rubata. A quel punto l'amministratore aveva allertato la Polizia locale, che aveva fermato il giovane all'altezza di viale Kennedy. Dalle immagini estrapolate nell'immediatezza dei fatti dal sistema di videosorveglianza comunale era emerso che il soggetto fermato in sella alla bicicletta e quello "immortalato" fossero simili sia per corporatura che per abiti indossati. Lo stesso, poi, davanti ai vigili e alla stessa vittima, avrebbe ammesso le proprie responsabilità. Si torna in aula il 3 maggio per discussione e sentenza.
Un episodio di cui si è discusso stamani in tribunale a Lecco, nell'ambito del procedimento penale che vede imputato M.C., classe 1992, originario del Marocco. Il giovane, difeso dall'avvocato Silvia Pirovano, è chiamato a difendersi del reato di ricettazione.
Davanti al giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta sono sfilati i testimoni: la parte offesa, l'allora consigliere Nadia Teruzzi, il collega Emilio Villa e l'allora vicecomandante della Polizia locale Walter Cecco. Uno dopo l'altro i tre hanno ricostruito quando era accaduto la sera del 14 maggio 2018, al termine della seduta di consiglio, quando il consigliere in quota Lega Teruzzi si accorse della sparizione della bicicletta.
Due giorni dopo era stato il collega di maggioranza Villa a notare un uomo transitare per Oggiono in sella alla bici rubata. A quel punto l'amministratore aveva allertato la Polizia locale, che aveva fermato il giovane all'altezza di viale Kennedy. Dalle immagini estrapolate nell'immediatezza dei fatti dal sistema di videosorveglianza comunale era emerso che il soggetto fermato in sella alla bicicletta e quello "immortalato" fossero simili sia per corporatura che per abiti indossati. Lo stesso, poi, davanti ai vigili e alla stessa vittima, avrebbe ammesso le proprie responsabilità. Si torna in aula il 3 maggio per discussione e sentenza.
G. C.