Rogoredo: sopralluogo lungo i sentieri del Plis, percorsi dai motocrossisti. Biciclette a tutta velocità in Valle Santa Croce

Una sorta di pista per il motocross ricavata da ignoti nei campi che si estendono fra Rogoredo e Velate, nel Parco dei Colli Briantei. Dopo il ''grido di allarme'' lanciato la scorsa settimana dalle associazioni ambientaliste che operano a tutela del polmone verde che separa i confini lecchesi da quelli monzesi, abbiamo raccolto ulteriori lamentele da parte di residenti e non, circa il fenomeno che da parecchi anni ormai, si verifica a pochi passi dall'abitato della frazione casatese.

Un'ampia fetta di area verde compresa fra i confini del Plis dei Colli Briantei a Rogoredo

Ma che negli ultimi mesi - complice anche il periodo di lockdown con la classificazione cromatica delle zone e la conseguente impossibilità ad allontanarsi dai confini del comune - sembra ripetersi con maggiore frequenza. E in effetti basta spingersi a qualche centinaio di metri di distanza da Via Madonnina, percorrendo i sentieri che conducono al dosso di Velate, per individuare in maniera ben visibile anche le tracce delle due ruote in transito.

Un problema che si trascina da anni e che non riguarda unicamente la zona di Rogoredo. Nelle scorse settimane la presenza dei motocrossisti era stata segnalata anche in località Giovenigo, nel territorio del Parco della Valle del Lambro. E in passato anche in Valle Nava a Galgiana e a Campofiorenzo (zona depuratore) solo per citare altri due esempi.

Le lamentele dei residenti circa il rumore e l'eventuale pericolosità di questa pratica anche per gli altri fruitori dei sentieri, spesso si scontra con il desiderio da parte dei più giovani di poter dare sfogo alla loro passione per questo sport. E in effetti non esistono strutture sul territorio ad oggi, dove è possibile praticarlo in maniera legittima; l'alternativa più vicina infatti, è il crossodromo di Bosisio Parini, che dista almeno una quindicina di chilometri da Casatenovo.

In questi quasi vent'anni il fenomeno è sempre stato tollerato e condannato allo stesso tempo, con il coinvolgimento a più riprese di istituzioni e forze dell'ordine per vigilare sulla situazione. Al momento non è dato sapere se si siano svolti controlli in tempi recenti, come del resto avevano auspicato i rappresentanti delle associazioni nella nota diffusa nei giorni scorsi e se il Comune o il Parco abbiano preso una posizione in merito. Nel mirino vi era soprattutto lo scarso rispetto di alcuni ''crossisti'' per l'ambiente e i sentieri e la rumorosità prodotta.

Ma come dicevamo, il lockdown e questo periodo di emergenza sanitaria più in generale ha avvicinato tanti allo sport e alla natura, con utilizzi non sempre pienamente legittimi del territorio da parte di alcuni. Anche nel Plis della Valletta, fra Barzago e Garbagnate, il fenomeno è tornato alla ribalta, con diverse incursioni di Gev e Polizia provinciale a supportare i controlli messi in campo dai comuni.

Un altro caso a questo proposito arriva da Missaglia, dove negli ultimi tempi il sentiero che scende da Sirtori (zona cappelletta Crippa) in Valle Santa Croce sarebbe percorso a tutta velocità da gruppi o singoli ciclisti, quasi a emulare la pratica del downhill, con un conseguente rischio per chi transita a piedi o comunque ad un'andatura tranquilla. ''Sono già arrivate diverse segnalazioni in proposito e le abbiamo sottoposte ai nostri incaricati nel consiglio di gestione del Parco del Curone, nell'ottica di disciplinare il fenomeno nel prossimo regolamento per la fruizione dei sentieri'' ci ha spiegato in proposito l'assessore all'ambiente Paolo Redaelli.
Insomma, è più che legittimo godere della natura e delle sue bellezze, soprattutto se a portata di mano; ma sempre nel pieno rispetto delle esigenze di tutti.
G. C.
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