Sirtori: la pandemia in Timor Est raccontata da Suor Alma Castagna per corrispondenza

Suor Alma Castagna
Nelle scorse settimane è tornata a scrivere per corrispondenza alla comunità di Sirtori, Suor Alma Castagna, missionaria salesiana impegnata in Timor Est, regione in cui aveva operato anche Madre Erminia Cazzaniga, figura molto cara ai fedeli e scomparsa ormai da più di 20 anni. Suor Alma aveva scritto il 12 marzo di quest’anno una lettera in cui rende partecipe la Comunità Pastorale di Sirtori, Cremella e Barzanò sulla situazione dei contagi da Coronavirus nel Paese in cui si trova, dove, nonostante i casi siano relativamente minori rispetto a quelli a cui siamo abituati in Europa, le scarse e inadeguate strutture d’accoglienza rendono questa emergenza ancora più critica e difficile da affrontare.
Da qualche giorno, infatti, poco dopo la riapertura delle frontiere con Indonesia, Australia e Malesia e con l’arrivo di nuovi stranieri la trasmissione del virus è diventata locale e sempre più famiglie sono state costrette a rimanere in quarantena, senza contare il fatto che il rispetto delle basilari norme anti-contagio, come l’indossare la mascherina e il mantenere la distanza di sicurezza, sono atteggiamenti non molto seguiti dai timoresi. Di recente, in un quartiere della zona più rossa di Timor, Dili, dove si trova la missionaria, era anche arrivata un’equipe del Ministero della Salute perché sul territorio si erano creati ben 5 focolai di diffusione della malattia. Nelle 4 comunità di Dili suore e giovani sembrano al sicuro, anche se in casa ispettoriale risultavano esserci 7 persone in quarantena e al di fuori, una piccola casetta era stata adibita ad accogliere anche i lavoratori e i collaboratori che in tal modo evitavano di creare un via vai rischioso per la trasmissione.
Suor Alma nella sua lettera ha aggiornato la comunità pastorale anche sulla scuola materna, elementare e media di Comoro, rimasta chiusa perché il rischio di contagio era troppo elevato e anche sulle ragazze provenienti dalla Scuola Professionale Venilale, che a causa del lockdown nella regione erano rimaste tutte nella residenza per le giovani lavoratrici continuando ad imparare a fare il pane, ricevendo tra l’altro nuove commissioni ogni giorno. A metà marzo, comunque, Suor Alma e le sue Consorelle erano ancora isolate dalle altre tre case in Indonesia, dove i numeri dei contagi erano piuttosto elevati, costringendo le suore di Jakarta a rimanere chiuse in casa per molto tempo.
Qui, però, la campagna vaccinale era già iniziata mentre a Timor per la fine di marzo si stimava l’arrivo di sole 33mila dosi, non sufficienti nemmeno a coprire tutto il personale sanitario. Dopo la risposta del Gruppo Missionario di Barzanò, Sirtori e Cremella in cui si aggiornava invece la suora rispetto alla situazione comunque incerta in Italia, la missionaria è ritornata a scrivere negli ultimi giorni, dando informazioni ancora più allarmanti sulla situazione in Timor Est.
Contando che la popolazione del Paese conta poco meno di un milione di abitanti, si registrano comunque 50 nuovi casi al giorno che stanno diventando una sfida per le autorità locali. Il caos e la crisi sono aggravati poi dalla moltitudine di coloro che continuano a non rispettare le norme anti-contagio, contribuendo ad amplificare la precarietà di una situazione già emergenziale. Ogni lettera di Suor Alma si chiude comunque e sempre con un invito alla preghiera, incoraggiando i fedeli a non farsi prendere dal panico o dallo sconforto ma anzi regalando loro pensieri e parole di speranze. 
M.B.
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