Barzago: unanimità in consiglio sulla liquidazione di Retesalute

Nonostante siano stati molti i Comuni del casatese che hanno deciso di rinviare i consigli comunali convocati straordinariamente per approvare la delibera sulla sull’azienda speciale Retesalute, dopo che l’assemblea dei soci di mercoledì 14 era stata rimandata, il Comune di Barzago ha ritenuto di procedere comunque con il voto in consiglio per dare autorizzazione al sindaco di votare a favore della liquidazione della società nella prossima assemblea dei sindaci. La riunione è stata infatti annullata e rinviata a causa di problemi di salute del notaio che avrebbe dovuto sancire e ufficializzare il voto dei soci ma l’amministrazione comunale di Barzago ha ritenuto di portare la delibera al voto nello scorso consiglio comunale di lunedì 12 consapevole che la situazione è in continua evoluzione e potrebbero esserci degli sviluppi anche radicalmente diversi nei prossimi giorni.
Se questo sarà il caso e se il senso della delibera come votata durante il consiglio sarà completamente stravolta, l’intenzione è quella di riconvocare il consiglio per procedere con un eventuale nuovo voto. “L’argomento è comunque delicato” ha spiegato il sindaco, Mirko Ceroli, illustrando anche il background dietro alla vicenda che ha coinvolto l’azienda speciale durante l’ultimo anno. “Si parla di un’azienda che eroga servizi essenziali per i bambini fino alla terza età, ed è anche quella che sarà chiamata a dare maggiore aiuto ai servizi sociali per far fronte ai bisogni delle famiglie nelle prossime settimane”.
Il problema della liquidazione si è posto solo negli ultimi mesi dopo un lungo confronto tra i soci, supportati dall’aiuto della Corte dei Conti e dei segretari comunali, non appena è stata diffusa la notizia del dissesto dei bilanci di Retesalute a partire dal 2015. Non appena insediato, il nuovo Consiglio d’amministrazione dell’azienda si era infatti subito reso conto che alcuni conti non tornavano e successivi approfondimenti hanno portato alla luce una situazione seria e preoccupante che è poi sfociata nell’annuncio delle perdite di esercizio negli ultimi bilanci dell’azienda. La prima perdita risaliva appunto al bilancio del 2015 ed è stata calcolata in oltre 500mila euro, con ulteriori buchi di bilancio negli anni seguenti. Sommando le varie cifre si parla di oltre 3 milioni e mezzo di perdite. L’indirizzo che la maggior parte dei comuni ha voluto dare a questa azienda è stato perciò quello di avviare la procedura di messa in liquidazione volontaria, autorizzando il collegio dei liquidatori di occuparsi sia di capire meglio come colmare i debiti e sia di indagare le possibilità di far ripartire l’azienda attraverso una serie di misure e correttivi.
“È una cosa scioccante, ancora non si capisce come mai i conti sono stati gestiti in una maniera totalmente priva di criterio, creando infine una situazione così critica. È emerso che i comuni pagavano meno del dovuto quando chiedevano certi servizi a Retesalute e quindi sono ora in debito verso la propria azienda. Come aggravante sono state poi mischiate alcune voci di bilancio, tra le quali non c’era una reale distinzione e la gestione amministrativa è stata portata avanti in modo poco professionale” ha commentato il sindaco Ceroli.
Tra le voci della minoranza, quella del consigliere Emanuele Silvio Mauri ha sottolineato che la liquidazione è una via imprescindibile poichè essendo i comuni soci la situazione va per forza risolta, ma la questione di cosa fare dopo è ancora un punto di domanda. Mauri ha infatti affermato che se alla fine si avrà a che fare con la stessa azienda si avrà anche a che fare con la stessa situazione e quindi manca la prospettiva di una strutturazione organizzativa e operativa che permetta di avere maggiore competitività nell’ambito del mercato.
“Votare a favore della liquidazione è una grande responsabilità per chiunque sieda in questo consiglio comunale, ma non vorrei che il fatto che l’azienda eroghi dei servizi importanti per la collettività diventasse un alibi che porti Retesalute allo schianto definitivo. Bisogna partire con una totale diversa mentalità, se dobbiamo essere soci di un’azienda del genere sarà meglio guardarci dentro molto più attentamente e molto più spesso” ha concluso il consigliere, supportato nel ragionamento anche dai propri compagni di gruppo, che hanno fatto emergere i lati più critici e rischiosi se la scelta è quella di mantenere in piedi la società.
Il sindaco Ceroli ha condiviso i pensieri portati dalla minoranza, affermando che il compito dei soci sarà infatti quello di assicurarsi che la nuova Retesalute possa tornare ad avere solide fondamenta dopo aver intrapreso tutte le azioni necessarie per sistemare i conti e sarà sicuramente anche doveroso riadeguare le tariffe ai prezzi di mercato. Il consiglio ha quindi approvato all’unanimità la delibera, in attesa che la prossima assemblea dei soci venga convocata per il voto finale sulla liquidazione dell’azienda speciale.
M.B.
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