Missaglia: durante la lite fra vicini spunta anche una...mitraglietta. Cugini a processo
Botte da orbi....fra cugini. Dell'episodio avvenuto lo scorso 2 giugno a Missaglia si è discusso stamani in tribunale a Lecco.
Al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio si sono presentati i due imputati - classe 1983 e 1991 - protagonisti di un fatto incredibile occorso ad una manciata di settimane dalla conclusione del lockdown in una corte situata in località Maresso, dove entrambi vivono.
Già ''ai ferri corti'' per piccoli problemi di vicinato dovuti nello specifico alle deiezioni lasciate dinnanzi all'ingresso dell'abitazione di uno dei due dal cane dell'altro, quel giorno di nemmeno un anno fa la tensione era salita alle stelle.
La discussione verbale era presto degenerata. Secondo una ricostruzione, ancora parziale, della lite, il 38enne - per intimorire il cugino di otto anni più giovane - avrebbe estratto dal proprio appartamento una sorta di mitraglietta dotata di tappo rosso, esplodendo un colpo laterale, con traiettoria verso il basso. Un affronto mal digerito dal parente, che a quel punto avrebbe reagito aggredendo l'avversario con un badile. Una condotta contro la quale quest'ultimo si sarebbe nuovamente ribellato ''infilzando'' il fianco del cugino con un forchettone da cucina.
Insomma, una scena ai limiti dell'assurdo, che aveva richiesto l'intervento sul posto delle forze dell'ordine per riportare i due alla calma e ascoltare le rispettive versioni dei fatti.
A distanza di nemmeno un anno da quell'episodio, stamani entrambi gli imputati - difesi dagli avvocati Alessandro Dell'oro del foro di Lecco e dal collega monzese Maurizio Gandolfi - si sono presentati in tribunale per l'avvio dell'istruttoria dibattimentale, ipotizzando anche l'eventualità di costituirsi parte civile.
Il giudice ha cercato di capire - stante il rapporto di vicinato che insiste ancora oggi fra i due - se ci fosse la possibilità di un'eventuale ricomposizione fra le parti, anche per ridimensionare le reciproche accuse, qualora l'iter processuale lo dovesse consentire. Allo stato attuale infatti, ai due vengono contestati a vario titolo, i reati di lesioni personali e minaccia aggravata.
Si torna in aula il prossimo 15 giugno per il prosieguo dell'istruttoria; un tempo necessario ai due difensori per poter eventualmente interloquire alla ricerca di un accordo.
Al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio si sono presentati i due imputati - classe 1983 e 1991 - protagonisti di un fatto incredibile occorso ad una manciata di settimane dalla conclusione del lockdown in una corte situata in località Maresso, dove entrambi vivono.
Già ''ai ferri corti'' per piccoli problemi di vicinato dovuti nello specifico alle deiezioni lasciate dinnanzi all'ingresso dell'abitazione di uno dei due dal cane dell'altro, quel giorno di nemmeno un anno fa la tensione era salita alle stelle.
La discussione verbale era presto degenerata. Secondo una ricostruzione, ancora parziale, della lite, il 38enne - per intimorire il cugino di otto anni più giovane - avrebbe estratto dal proprio appartamento una sorta di mitraglietta dotata di tappo rosso, esplodendo un colpo laterale, con traiettoria verso il basso. Un affronto mal digerito dal parente, che a quel punto avrebbe reagito aggredendo l'avversario con un badile. Una condotta contro la quale quest'ultimo si sarebbe nuovamente ribellato ''infilzando'' il fianco del cugino con un forchettone da cucina.
Insomma, una scena ai limiti dell'assurdo, che aveva richiesto l'intervento sul posto delle forze dell'ordine per riportare i due alla calma e ascoltare le rispettive versioni dei fatti.
A distanza di nemmeno un anno da quell'episodio, stamani entrambi gli imputati - difesi dagli avvocati Alessandro Dell'oro del foro di Lecco e dal collega monzese Maurizio Gandolfi - si sono presentati in tribunale per l'avvio dell'istruttoria dibattimentale, ipotizzando anche l'eventualità di costituirsi parte civile.
Il giudice ha cercato di capire - stante il rapporto di vicinato che insiste ancora oggi fra i due - se ci fosse la possibilità di un'eventuale ricomposizione fra le parti, anche per ridimensionare le reciproche accuse, qualora l'iter processuale lo dovesse consentire. Allo stato attuale infatti, ai due vengono contestati a vario titolo, i reati di lesioni personali e minaccia aggravata.
Si torna in aula il prossimo 15 giugno per il prosieguo dell'istruttoria; un tempo necessario ai due difensori per poter eventualmente interloquire alla ricerca di un accordo.
G. C.